Padre Georg disoccupato (ma solo per qualche mese), la mossa di Papa Francesco

Francesco in questo modo manderebbe un segnale molto chiaro all'interno della Chiesa

Don Georg disoccupato (ma solo per qualche mese), la mossa di Papa Francesco
Don Georg disoccupato (ma solo per qualche mese), la mossa di Papa Francesco
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Domenica 4 Giugno 2023, 10:35 - Ultimo agg. 6 Giugno, 09:45
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La destinazione di don Georg per la Germania con il solo biglietto di andata in tasca potrebbe essere solo una misura estrema ma temporanea, individuata da Papa Francesco per dare un 'segnale' a tutto quel mondo variegato di stampo conservatore che in questi anni ha cercato di dare filo da torcere al suo pontificato e che aveva trovato come naturale punto di riferimento l'ex Monastero vaticano in chi ha vissuto per dieci anni il Papa Emerito. In queste ore dal Vaticano sta filtrando discretamente che trascorso un breve periodo di tempo da disoccupato, probabilmente qualche mese, l'arcivescovo Gaenswein dovrebbe essere ripescato. A lui verrebbe affidato l'incarico di rappresentante pontificio del principato di Liechtenstein come era già stato ventilato. 

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Il segnale alla Germania

Francesco in questo modo manderebbe un segnale molto chiaro all'interno della Chiesa, soprattutto in Germania, dove è in corso uno scontro durissimo per le riforme introdotte col sinodo.

Insomma, se così fosse, si tratterebbe solo di una 'vacatio' di carattere temporaneo e non tanto una ritorsione personale nei confronti di don Georg. Una sorta di espediente tattico in un momento di fragilità del pontificato in cui si stanno affilando le armi in vista del Sinodo sulla sinodalità previsto per l'autunno. 

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Il futuro

Del futuro di don Georg in questi mesi si è parlato tantissimo dentro e fuori al Vaticano. Una specie di tormentone. A 66 anni don Georg resta una figura difficilmente pensionabile visto che nella Chiesa ci si ritira a 75 anni. Ma, nello stesso tempo, è anche un prelato considerato scomodo per quello che rappresenta avendo vissuto a fianco di Benedetto XVI e avendo raccolto ogni sua confidenza. A questo si aggiunge che non lo hanno aiutato alcuni incidenti capitati in questi ultimi anni, a cominciare dal disgraziato libro a quattro mani del cardinale ultra conservatore Robert Sarah con Ratzinger che creò non pochi contraccolpi agli esiti finali del Sinodo sull'Amazonia, mettendo in forte imbarazzo Francesco sul tema del celibato sacerdotale. Anche in questo caso l'empasse prese corpo su due differenti visioni. 

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La posizione dei vescovi tedeschi

A rendere poi un vero puzzle il destino di Gaenswein hanno contribuito anche i vescovi tedeschi che in diverse occasioni hanno manifestato al pontefice forti perplessità ad accogliere don Georg all'interno del loro corpo episcopale. Secondo i vertici della conferenza episcopale c'era il rischio che avrebbe indirettamente causato grane al sinodo in corso, rafforzando il fronte contrario. Papa Francesco ha così pensato di dirottare la sua attenzione su qualche nunziatura di secondo piano, magari lontana da Roma. Si era parlato a lungo del Costa Rica, la questione sembrava quasi chiusa e le pratiche avviate ma poi anche questa ipotesi è finita nel nulla. 

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I dubbi

Ci sono però alcune cose che non tornano ancora e fanno capire quanto in Vaticano il destino di don Georg sia dinamite pura. Per esempio i lavori di ristrutturazione dell'appartamento vaticano destinato all'ex segretario di Ratzinger, già Prefetto della Casa Pontificia. L'Ufficio della Floreria – preposto al restauro delle dimore dei prelati – ha continuato senza interruzioni di sosta andati avanti diversi mesi. Qualche malizioso insinua che questo particolare non ha alcun peso visto che una volta ultimato potrebbe poi essere assegnato a qualche altro prelato. 

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Le ultime indiscrezioni

Secondo un giornale tedesco, Die Welt, don Georg entro la fine di giugno dovrebbe tornare nella sua città natale, Friburgo senza alcun ruolo. “Una umiliazione”. Originario della Foresta Nera, il figlio di un fabbro, ordinato sacerdote nel 1984 ha conseguito un dottorato in diritto canonico presso a Monaco. Ultimamente ha pubblicato un libro intitolato “Nient'altro che la verità” in cui racconta del legame personale con Benedetto XVI, con il quale ha vissuto costantemente al suo fianco, accompagnandolo durante il pontificato e poi successivamente. 

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