Il Papa incontra Joe Biden e lancia l'appello: «Condividere risorse scientifiche per battere il cancro»

Il Papa incontra Joe Biden e lancia l'appello: «Condividere risorse scientifiche per battere il cancro»
di Franca Giansoldati
Venerdì 29 Aprile 2016, 14:41 - Ultimo agg. 30 Aprile, 13:05
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Città del Vaticano - Da Baghdad, dove si trovava ieri, al Vaticano, dove si trova oggi, per esprimere gratitudine a Papa Francesco per come è stato vicino alla sua famiglia colpita dalla perdita del figlio morto recentemente per un tumore al cervello. Il vicepresidente degli Stato Uniti Joe Biden - intervenuto oggi al Congresso Internazionale sulla Medicina Rigenerativa - ha commosso i presenti ricordando i momenti dolorosi passati, poi ha ringraziato pubblicamente Francesco "per il tempo privato che ha trascorso con la nostra famiglia a Philadelphia, l’anno scorso, per consolarci della nostra perdita". Una stretta di mano e, più tardi, un colloquio privato in una saletta.

Biden ha fatto un appello a condividere risorse e dati scientifici per sconfiggere il cancro, “una minaccia per l’umanità”. Al convegno sulla medicina rigenerativa il pontefice ha condannato "un'economia che porta all'esclusione e alla iniquità', una economia che semina vittime quando il meccanismo del profitto prevale sul valore della vita umana". Occorre che a tutti i malati possano "assicurare l'accesso alle cure", ha detto, aggiungendo di seguito: "Alla globalizzazione dell'indifferenza bisogna contrapporre la globalizzazione dell'empatia", perché tutti "siamo chiamati - ha scandito - a rendere noto il problema delle malattie rare su scala mondiale, a investire nella formazione più adeguata, a incrementare le risorse per la ricerca, a promuovere l'adeguamento legislativo e il cambio del paradigma economico, affinché sia privilegiata la persona umana". Serve, ha affermato il Papa rivolto ai partecipanti continuare nell'"impegno coordinato a vari livelli e in diversi settori, diventa possibile trovare non solo le soluzioni alle sofferenze che affliggono i nostri fratelli ammalati, ma anche assicurare loro l'accesso alle cure".
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