Papa Francesco tuona contro quelle ong, fondazioni e associazioni caritatevoli e umanitarie che prosciugano gran parte del proprio bilancio a pagare gli stipendi interni, invece che destinare il denaro raccolto per i poveri. Non è la prima volta che Francesco critica gli apparati elefantiaci di tante associazioni (di nomi però non ne ha mai fatti). Stamattina lo ha fatto parlando ai membri della fondazione Marcello Candia.
Papa Francesco: «Avrebbe tanto lavoro anche oggi Adriano VI contro i peccati della curia»
Papa Francesco e le Ong
Prima si è congratulato «perché voi - ha detto - vi sforzate di seguire questa strada.
«Io non esagero ma la metà, o il 60 per cento a volte va a pagare stipendi: e questo non va bene». Per il papa, bisognerebbe invertire la rotta, e fare in modo “che la maggior parte dei soldi vada alla gente". Anche due anni fa aveva evidenziato questa deformazione strutturale in tante strutture sollevando - in particolare - il problema dei costi fissi relativi ad apparati burocratici enormi dove il mantenimento delle strutture finisce per drenare risorse importanti che dovrebbero, invece, essere destinate ad aiutare sul campo progetti di carità.
L'Unicef Italia, per esempio, è in testa alla classifica nella raccolta dei fondi, si parla di decine di milioni di euro l'anno, ma come tutti gli apparati burocratici risulta particolarmente costosa. Nel 2016 su oltre 60 milioni raccolti, circa 25 sono andati per coprire le spese, soprattutto stipendi e consulenze.