Vaticano, storico accordo con la Cina: primo passo per normalizzare la frattura della Rivoluzione di Mao

Vaticano, storico accordo con la Cina: primo passo per normalizzare la frattura della Rivoluzione di Mao
Vaticano, storico accordo con la Cina: primo passo per normalizzare la frattura della Rivoluzione di Mao
di Franca Giansoldati
Sabato 22 Settembre 2018, 12:23 - Ultimo agg. 14:50
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VILNIUS Mentre Papa Francesco si trova in Lituania, a Pechino una delegazione vaticana dopo vent'anni di trattative e un percorso piuttosto accidentato, ha firmato un accordo quadro che permetterà alla Santa Sede di sanare la posizione dei cattolici in Cina. Rapporti che sono sempre stati condizionati dal partito comunista che controlla ogni aspetto della vita civile dopo la rottura delle relazioni diplomatiche avvenuta agli inizi degli anni Cinquanta.  Nel corso degli anni sono stati riconosciuti dal Papa quasi tutti i vescovi nominati dal partito. Ora, nel quadro dei contatti tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, l'accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi permetterà di legittimare gli ultimi sette vescovi 'illegali'.  La delegazione era guidata da  monsignor Antoine Camilleri, Sotto- Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati e il suo omologo, Wang Chao, Viceministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese.

L'accordo, hanno spiegato,  sarà sottoposto a valutazioni periodiche "circa la sua attuazione. Esso tratta della nomina dei Vescovi, questione di grande rilievo per la vita della Chiesa, e crea le condizioni per una più ampia collaborazione a livello bilaterale.

È auspicio condiviso che tale intesa favorisca un fecondo e lungimirante percorso di dialogo istituzionale e contribuisca positivamente alla vita della Chiesa cattolica in Cina, al bene del Popolo cinese e alla pace nel mondo" si legge in un comunicato.

I contenuti precisi dell'accordo non sono stati resi noti. Cina e Vaticano hanno valutato che i passi successivi saranno subordinati al loro effettivo funzionamento. Nei giorni scorsi il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato aveva anticipato che non si tratta di un accordo perfetto e ultimativo poichè troppe incognite politiche gravano ancora sul percorso di dialogo. Il primo passo però era ritenuto necessario ed è stato portato avanti con decisione da Papa Francesco che considera l'Asia la prossima frontiera per l'evangelizzazione. 

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