Papa Francesco, la prima messa dell'anno dedicata al ruolo materno della donna, stop alle violenze

Papa Francesco, la prima messa dell'anno dedicata al ruolo materno della donna, stop alle violenze
Papa Francesco, la prima messa dell'anno dedicata al ruolo materno della donna, stop alle violenze
di Franca Giansoldati
Sabato 1 Gennaio 2022, 11:03 - Ultimo agg. 3 Gennaio, 10:56
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Città del Vaticano – Il primo giorno dell'anno del 2022 Papa Francesco lo dedica alle donne, all'amore che sanno trasmettere, alla capacità di gestire le difficoltà quotidiane. E' il ruolo della donna madre che celebra. «Riescono a tenere assieme i sogni e la concretezza».

Nella basilica di San Pietro, davanti ad ambasciatori, fedeli, cardinali distanziati e con la mascherina, si è celebrata la tradizionale messa di capodanno. Il Papa ha presieduto il rito come da programma senza alcuna apparente difficoltà, dopo che ieri sera, al Te Deum, aveva deciso improvvisamente di rinunciare alla lunga celebrazione lasciando il compito al decano del collegio cardinalizio, il cardinale Re. Francesco è rimasto seduto su uno scranno, in un angolo, per tutta la durata della messa anche se poi si è avvicinato all'ambone per leggere l'omelia senza alcuna difficoltà. Al termine è anche uscito dalla basilica in processione, zoppicando un po'.

L'anno scorso a causa di una dolorosa sciatalgia era stato costretto a rinunciare ai riti di fine anno e da quando (a luglio) è stato operato al colon, due infermieri lo seguono discretamente a distanza, pronti ad intervenire in caso di problemi.

La salute del Papa resta costantemente monitorata. Alcuni giorni fa aveva suscitato parecchia apprensione l'evidente edema al labbro superiore, probabilmente causato da un effetto allergico di qualche farmaco benchè dal Vaticano non siano state fornite spiegazioni di sorta, nemmeno sul cambio di programma improvviso alla messa del Te Deum di ieri. 

Stamattina in basilica Papa Francesco ha letto tutta l'omelia, con voce calma e forte, in buona forma fisica. Le donne e il loro ruolo nel mondo sono state al centro di una ampia riflessione sull'amore che sono in grado di trasmettere. 

«Quanto amore c’è nei loro occhi, che mentre piangono sanno infondere motivi per sperare! Il loro è uno sguardo consapevole, senza illusioni, eppure al di là del dolore e dei problemi offre una prospettiva più ampia, quella della cura, dell’amore che rigenera speranza. Questo fanno le madri: sanno superare ostacoli e conflitti, sanno infondere pace. Così riescono a trasformare le avversità in opportunità di rinascita e di crescita. Lo fanno perché sanno custodire, sanno tenere insieme i fili della vita. C’è bisogno di gente in grado di tessere fili di comunione, che contrastino i troppi fili spinati delle divisioni» ha detto. 

Il ruolo primario della donna che tratteggia Papa Francesco è certamente solo quello materno. «Il nuovo anno inizia nel segno della Madre. Lo sguardo materno è la via per rinascere e crescere. Le madri, le donne guardano il mondo non per sfruttarlo, ma perché abbia vita: guardando con il cuore, riescono a tenere insieme i sogni e la concretezza, evitando le derive del pragmatismo asettico e dell’astrattezza. E mentre le madri donano la vita e le donne custodiscono il mondo, diamoci da fare tutti per promuovere le madri e proteggere le donne. Quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità non da un angelo, ma da una donna, come da una donna la Chiesa madre prende l'umanità dei figli» ha aggiunto. 

Nella omelia benché il Papa abbia pronunciato parole forti contro la violenza e i femminicidi, non hanno trovato spazio, invece, riflessioni sulle discriminazioni che la pandemia ha ampliato per le donne nel lavoro impedendo il cammino per una vera parità tra i sessi. Il Papa ha poi fatto alzare tutti in piedi e pronunciare assieme, per tre volte, indicando l'icona della Madonna, la frase: «Santa madre di Dio».

Nel messaggio per la pace che è stato distribuito al corpo diplomatico nei giorni scorsi è stata invece affrontata la grande questione della pace, dei conflitti palesi o striscianti che minacciano gli equilibri internazionali. In un passaggio del documento si legge: «Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo costruttivo tra le nazioni, si amplifica l'assordante rumore di guerre e conflitti, mentre avanzano malattie di proporzioni pandemiche, peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del degrado ambientale, si aggrava il dramma della fame e della sete e continua a dominare un modello economico basato sull'individualismo più che sulla condivisione solidale. Come ai tempi degli antichi profeti, anche oggi il grido dei poveri e della terra non cessa di levarsi per implorare giustizia e pace». 

La pace duratura, si legge ancora nel testo si basa anzitutto sul dialogo tra le generazioni, base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l'educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana»

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