Papa Francesco celebra la grandezza del Concilio e critica le lacerazioni nella Chiesa: «Basta veleni»

Papa Francesco celebra la grandezza del Concilio e critica le lacerazioni nella Chiesa: «Basta veleni»
Papa Francesco celebra la grandezza del Concilio e critica le lacerazioni nella Chiesa: «Basta veleni»
di Franca Giansoldati
Martedì 11 Ottobre 2022, 18:36 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 09:47
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Città del Vaticano. - «Basta scontri, veleni, polemiche. Superiamo le polarizzazioni». Nella basilica di San Pietro per l'occasione solenne è stata trasferita momentaneamente la teca contenente la salma di San Giovanni XXIII, il Papa buono che diede l'avvio al Concilio Vaticano II. Papa Francesco celebra l'anniversario dell'assise mondiale che cambiò il volto della Chiesa con una riflessione ad ampio raggio nella quale chiede unità interna, senza pericolose spinte in avanti o spinte rivolte all'indietro. «Stiamo attenti: sia il progressismo che si accoda al mondo, sia il tradizionalismo, o 'indietrismo', che rimpiange un mondo passato, non sono prove d'amore, ma di infedeltà. Sono egoismi pelagiani che antepongono i propri gusti e i propri piani all'amore che piace a Dio».

In un altro passaggio ha messo a fuoco meglio il problema: «Non cediamo alle lusinghe del diavolo, non cediamo alla tentazione della polarizzazione, degli ismi. Quante volte, dopo il Concilio, i cristiani si sono dati da fare per scegliere una parte nella Chiesa, senza accorgersi di lacerare il cuore della loro Madre! Quante volte - denuncia - si è preferito essere tifosi del proprio gruppo anziché servi di tutti, progressisti e conservatori piuttosto che fratelli e sorelle di destra o di sinistra»

Il riferimento papale riguarda i tentativi che da più parti affiorano a lacerare il tessuto ecclesiale.

In Germania, per esempio, i vescovi sono da tempo sul piede di guerra e vorrebbero riforme radicali come l'abolizione del celibato, il sacerdozio femminile o, ancora, l'elezione diretta dei vescovi. Tutte richieste che vanno a cozzare o con il Magistero o con la prassi finora seguita, allarmando di conseguenza la vastissima rete delle comunità cattoliche più rigorose e tradizionaliste. Il risultato della fotografia complessiva è di una Chiesa fortemente lacerata, divisa, avvelenata. 

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«Chiediamoci se nella Chiesa partiamo da Dio, dal suo sguardo innamorato su di noi. Sempre c'è la tentazione di partire dall'io piuttosto che da Dio, di mettere le nostre agende prima del Vangelo, di lasciarci trasportare dal vento della mondanità per inseguire le mode del tempo o di rigettare il tempo che la Provvidenza ci dona per volgerci indietro»  aggiunge  Francesco mentre ricorda il sentiero tracciato dal Concilio di ravvivare il dialogo, «riflettere sulla propria natura e sulla propria missione». 

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In un altro passaggio dell'omelia il Papa chiarisce: «Riscopriamo il Concilio per ridare il primato a Dio, all'essenziale: a una Chiesa che sia pazza di amore per il suo Signore e per tutti gli uomini, da Lui amati; a una Chiesa che sia ricca di Gesù e povera di mezzi; a una Chiesa che sia libera e liberante. Il Concilio indica alla Chiesa questa rotta: la fa tornare, come Pietro nel Vangelo, in Galilea, alle sorgenti del primo amore, per riscoprire nelle sue povertà la santità di Dio» «per ritrovare nello sguardo del Signore crocifisso e risorto la gioia smarrita, per concentrarsi su Gesù. Ritrovare la gioia, una Chiesa che ha perso la gioia ha perso l'amore». 

La celebrazione è stata officiata all'altare della Confessione dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. In basilica sono stati letti alcuni passaggi del significativo discorso che San Giovanni XXIII pronunciò all'apertura del Concilio, Gaudet Mater Ecclesia. Inoltre, sono stati proclamati da Emanuele Ruzza e Stefania Squarcia alcuni testi delle quattro costituzioni Conciliari, Dei Verbum, Sacrosanctum Concilium, Lumen gentium, Gaudium et spes.

Al termine di queste letture un gruppo di vescovi e sacerdoti è entrato nella Basilica di San Pietro con una processione, per ricordare la processione dei vescovi che aprì il Concilio 60 anni fa. Al termine della messa papa Francesco ha acceso le fiaccole ad alcuni fedeli chiedendo loro di tenere vivo l'insegnamento del Concilio. Stasera, invece, si ricorderà la fiaccolata che ha avuto luogo la sera dell'11 ottobre di sessant'anni fa, con il famoso discorso della luna di Giovanni XXIII, che si concludeva con il celebre invito a portare la carezza del Papa ai bambini e ammalati. 

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