Papa ammette con un motu proprio le donne a leggere le letture durante la messa (ma non il Vangelo)

Papa ammette con un motu proprio le donne a leggere le letture durante la messa (ma non il Vangelo)
Papa ammette con un motu proprio le donne a leggere le letture durante la messa (ma non il Vangelo)
di Franca Giansoldati
Lunedì 11 Gennaio 2021, 13:25 - Ultimo agg. 20:34
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Città del Vaticano - Mentre nel Nord Europa avanzano le richieste sempre più numerose e pressanti di aprire al sacerdozio femminile e garantire una effettiva parità nella gestione della Chiesa, Papa Francesco oggi ha stabilito con un Motu proprio che i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato siano d’ora in poi aperti formalmente anche alle donne, in forma stabile e istituzionalizzata con un apposito mandato. Si tratta di un passaggio che era stato avanzato durante il sinodo sulla Amazzonia e che rappresenta un riconoscimento sul ruolo femminile. In pratica durante la messa le donne possono leggere le letture ma non ancora il Vangelo, perché quello è un ruolo riservato solo ai sacerdoti. 

In ogni caso questa timida apertura non significa che potranno diventare sacerdoti.

Papa Francesco lo dice chiaro e tondo facendo proprie le parole di Giovanni Paolo II: «Rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facolta' di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale». 

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Naturalmente le donne che leggono la Parola di Dio durante le celebrazioni liturgiche o che svolgono un servizio all’altare, come ministranti o come dispensatrici dell’eucaristia, non sono certo una novità: in tante comunità di tutto il mondo sono ormai una prassi autorizzata dai vescovi. Fino ad oggi però tutto ciò avveniva senza un mandato istituzionale vero e proprio, in deroga a quanto stabilito da San Paolo VI, che nel 1972.

Il Motu proprio “Spiritus Domini” modifica il Codice di Diritto canonico e stabilisce he le donne possano accedere ai ministeri dell'accolitato e del lettorato.

La nuova formulazione del canone recita: I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”. Viene dunque abolita la specificazione “di sesso maschile” riferita ai laici e presente nel testo Codice fino alla modifica odierna.

Al Motu proprio si accompagna una lettera indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il Cardinale Luis Ladaria, con la quale Francesco spiega le ragioni teologiche della sua scelta. Il Papa scrive che «nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II, si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato».

Il Papa spiega che «offrire ai laici di entrambi i sessi la possibilità di accedere al ministero dell’Accolitato e del Lettorato, in virtù della loro partecipazione al sacerdozio battesimale incrementerà il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico (istituzione), del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa».

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