Papa Francesco incontrerà l'ergastolano Carmelo Musumeci in Vaticano per la benedizione di Natale

Papa Francesco incontrerà l'ergastolano Carmelo Musumeci in Vaticano per la benedizione di Natale
di Franca Giansoldati
Mercoledì 10 Dicembre 2014, 12:24
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​Città del Vaticano Papa Francesco riceverà in Vaticano un ergastolano. Un gesto dirompente, organizzato a pochi giorni dal Natale, che Bergoglio ha fortemente voluto per fare riflettere politici e opinione pubblica sulla condizione delle carceri ma anche per manifestare vicinanza a tutti i detenuti. Solo un mese fa aveva definito l'ergastolo una pena di morte nascosta. La notizia è arrivata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII la comunità fondata da don Benzi, il prete che seguì spiritualmente Carmelo Musumeci, il detenuto attualmente nel carcere di Padova e atteso al di là del Tevere il 20 dicembre.



Capita assai di rado, anzi eccezionalmente, che un detenuto possa uscire dal carcere per andare a ricevere la benedizione dal pontefice. Don Oreste Benzi incontrò Musumeci nel 2007 al carcere di Spoleto. Il detenuto, intanto, ha scritto una lettera aperta al Papa per ricordare che ha già trascorso 24 anni dietro le sbarre.



“Quando ieri mi è arrivata la notizia che la Comunità Papa Giovanni XXIII mi ha inserito nella lista delle persone che t’incontreranno nella Città del Vaticano non ho chiuso occhio. Ho passeggiato, avanti e indietro. Su e giù. A passi lenti. Da una parte all’altra delle pareti della mia cella per tutta la notte. Ti confesso che di notte, per prendere sonno, passeggio spesso per la mia tomba. A testa bassa. E altrettanto spesso la morte cammina accanto a me. Ti confido che sono stanco di pensare. A volte troppo stanco per vivere. Pure stanco di aspettare un giorno che non verrà mai. Ti svelo che spesso ho tanta voglia di arrendermi alla vita perché penso che sia inutile continuare a vivere una vita inutile. Perduto fra la tristezza e la malinconia”.



Musumeci nelle lettera descrive una vita senza speranza. “Sono stanco di sperare e contare i giorni e le notti all’infinito. Sono pure stanco di aspettare la morte. E ti confido che certe notti provo il desiderio di andarle incontro per finire prima del tempo la mia pena. Non mi sento né all’aldilà né l’aldiquà. Mi sento solo nel mezzo. Né vivo né morto. Mi sento solo un’ombra. Un’ombra che si trascina avanti e indietro. Un passo davanti all’altro. Indietro e avanti. E con lo sguardo fisso nel vuoto. Diretto verso il muro di fronte”.



Condannato all'ergastolo per omicidio, ritenuto il capo di una banda che controllava attività criminali in Versilia, Musumeci è stato incarcerato nel 1991, quando aveva 36 anni. Da allora, oltre a essersi laureato, ha scritto libri che hanno contribuito a far comprendere la vita degli "uomini ombra", gli ergastolani come lui a cui sono negati permessi, semilibertà, affidamenti ai servizi sociali.
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