Papa Francesco ricoverato al Gemelli per un intervento all'addome: resterà in ospedale per una settimana

La degenza prevista non dovrebbe durare più di una settimana. Dal punto di vista medico si tratterebbe di una operazione di routine che però richiede una anestesia generale

Papa Francesco ricoverato al Gemelli per un intervento all'addome: resterà in ospedale per una settimana
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Mercoledì 7 Giugno 2023, 10:26 - Ultimo agg. 13:29
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Città del Vaticano - Papa Francesco dovrà tornare al Gemelli per rioperarsi. Nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi

L'operazione, concertata nei giorni scorsi dall'equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando «sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti».

Papa Francesco in ospedale, visita di controllo al Policlinico Gemelli. Poi il ritorno ​a Casa Santa Marta

Papa Francesco torna al Gemelli

La degenza prevista non dovrebbe durare più di una settimana e le sue condizioni non destano preoccupazione come filtra discretamente dal Palazzo Apostolico.

Dal punto di vista medico si tratterebbe di una operazione di routine che però richiede una anestesia generale, aspetto questo che, durante l'ultimo intervento al colon, due anni fa, aveva dato alcuni problemi post operatori a Bergoglio. Stamattina ha tenuto regolarmente l'udienza sul sagrato di san Pietro, ha fatto salire sulla jeep cinque bambini, e ha letto per intero una lunga catechesi dedicata al tema delle conversioni. Prima dell'udienza, invece, ha ricevuto il cardinale Tagle e un funzionario del mondo arabo impegnato in una fondazione per il dialogo inter religioso.

 

Le parole del Pontefice

Le conversioni al cristianesimo non funzionano mai per propaganda, costrizione o proselitismo, parola – quest'ultima - bandita da Papa Francesco. Le conversioni funzionano invece per attrazione. La distinzione è importante è risuonata davanti alla folla dei fedeli all'udienza del mercoledì. Bergoglio ha voluto spiegare meglio il significato di un aneddoto da lui stesso raccontato alcune settimane fa e all'origine di tante polemiche. Davanti a una signora che lo informava di essere riuscita a convertire due persone che prima non credevano in Gesù, il Pontefice ha sgridato l'interlocutrice per una impostazione missionaria errata. Tanta passione nel sottolineare la dinamica corretta dello zelo apostolico (che si aspetta venga messo in campo da tutti i cristiani con un comportamento pieno d'amore e accogliente verso il prossimo) lo ha ribadito durante la catechesi settimanale che stamattina ha voluto dedicare in particolare modo ad una santa francese alla quale è particolarmente devoto: Santa Teresa del Bambin Gesù. 

«Ecco la forza dell’intercessione mossa dalla carità, ecco il motore della missione. I missionari, infatti, di cui Teresa è patrona, non sono solo quelli che fanno tanta strada, imparano lingue nuove, fanno opere di bene e sono bravi ad annunciare; no, missionario è chiunque vive, dove si trova, come strumento dell’amore di Dio; è chi fa di tutto perché, attraverso la sua testimonianza, la sua preghiera, la sua intercessione, Gesù passi. Questo è lo zelo apostolico che, ricordiamolo sempre, non funziona mai per proselitismo o per costrizione, ma per attrazione: non si diventa cristiani perché forzati da qualcuno, ma perché toccati dall’amore. Alla Chiesa, prima di tanti mezzi, metodi e strutture, che a volte distolgono dall’essenziale, occorrono cuori come quello di Teresa, cuori che attirano all’amore e avvicinano a Dio. Chiediamo alla santa la grazia di superare il nostro egoismo e la passione di intercedere perché Gesù sia conosciuto e amato» ha detto il Papa.

LA PIAZZA

In piazza san Pietro stamattina erano presenti le reliquie di santa Teresa di Gesù Bambino, patrona universale delle missioni. «È bello che ciò accada mentre stiamo riflettendo sulla passione per l’evangelizzazione, sullo zelo apostolico. Oggi, dunque, lasciamoci aiutare dalla testimonianza di santa Teresina. Lei nacque 150 anni fa, e in questo anniversario ho intenzione di dedicarle una Lettera Apostolica». 

La patrona delle missioni anche se non è mai stata in missione è un esempio di amore verso il prossimo. «Era una monaca carmelitana e la sua vita fu all’insegna della piccolezza e della debolezza: lei stessa si definiva un piccolo granello di sabbia». Di salute cagionevole, morì a soli 24 anni. «Nel suo “diario” racconta che essere missionaria era il suo desiderio e che voleva esserlo non solo per qualche anno, ma per tutta la vita, anzi fino alla fine del mondo. Teresa fu “sorella spirituale” di diversi missionari: dal monastero li accompagnava con le sue lettere, con la preghiera e offrendo per loro continui sacrifici. Senza apparire intercedeva per le missioni, come un motore che, nascosto, dà a un veicolo la forza di andare avanti».

LA CONFERMA

La conferma del ricovero  è arrivata dalla Sala Stampa in tarda mattinata. «Nel primo pomeriggio l'ottantaseienne pontefice sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. L'operazione, concertata nei giorni scorsi dall'equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale».

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