Guardie Svizzere, ancora stop alle donne: Papa Francesco boccia il finanziamento per nuovi spazi in caserma

Guardie Svizzere, ancora stop alle donne: Papa Francesco boccia il finanziamento per nuovi spazi in caserma
di Franca Giansoldati
Martedì 14 Settembre 2021, 18:23 - Ultimo agg. 17 Settembre, 21:02
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Città del Vaticano – Le donne nelle Guardie Svizzere dovranno aspettare ancora un po'. Mancano ancora i soldi per adeguare la caserma vaticana e rendere possibili nuovi spazi capaci di ospitare sia reparti maschili che femminili. Si tratta di un ambizioso progetto nel cassetto da qualche anno che però, un giorno, potrebbe portare in Vaticano le prime Guardie Svizzere di sesso femminile.

La proposta architettonica è piuttosto complessa e costosa: proprio per questo è stata accantonata dai vertici d'Oltretevere. L'investimento previsto è di circa 54 milioni di euro e la fondazione sta ancora raccogliendo fondi tra benefattori elvetici anche perchè Papa Francesco a suo tempo ha detto di non avere alcuna intenzione di spendere denaro vaticano per ristrutturare il quartier generale delle Guardie.

In Svizzera da tempo è stata aperta una sottoscrizione che però, stando alle cifre riferite in una riunone in Vaticano avvenuta un anno fa, non ha raggiunto che 5 milioni di euro. Pochi per una opera tanto mastodontica. In una riunione che si era svolta l'anno scorso, un cardinale aveva sottolineato che i 5 milioni di euro raccolti non sarebbero bastati nemmeno per coprire i costi di progetto. 

Tuttavia la notizia delle donne alabardiere vestite con il costume disegnato da Michelangelo è stata rilanciata in questi giorni da un autorevole giornale svizzero, Sonntags Zeitung. «E' importante per noi che il nuovo edificio offra uno spazio al servizio delle donne», ha affermato al quotidiano Jean-Pierre Roth, a capo della fondazione che supervisiona il progetto. Un progetto che guarda ad un ipotetico futuro dell'esercito più piccolo del mondo.

Papa Francesco intanto ha potenziato il suo piccolo esercito, con la recente promozione di 18 nuovi quadri tra le guardie svizzere (3 tenenti, 3 sergenti, 4 caporali e 8 vice-caporali, tutti già parte integrante dell’effettivo di 122 guardie). Dal 2021 il numero dei soldati è passato da 110 a 135 uomini.

L'esercito finora era formato da 120 militari volontari. Da sempre garantiscono la sicurezza ai Papi, così come la tutela del  del palazzo apostolico a partire dal XVI secolo. 

Nel marzo del 2020 in una riunione tra i cardinali che compongono la Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano la questione dell'ammodernamento della caserma delle Guardie Svizzere era stata al centro di un approfondito scambio di vedute. I cardinali avevano visionato due differenti progetti: il rifacimento della caserma delle Guardie Svizzere e il rifacimento della caserma dei Gendarmi. Tra i due progetti al vaglio era stato annunciato lo stanziamento di 20 milioni di euro per rifare la caserma dei gendarmi.

L'obiettivo fissato per il rifacimento della caserma degli svizzeri era per il 2024 ma forse, visto come sta andando a rilento la raccolta dei fondi, il progetto dovrà attendere ancora.

Si tratta di lavori impegnativi che prevedono l'abbattimento del vecchio edificio e la costruzione di uno nuovo, nello stesso stile, «arrivando anche a scavare nel sottosuolo». Cosa che però è stata stoppata in partenza dai tecnici vaticani per il rischio di trovare falde acquifere e reperti archeologici, cosa che porterebbe immediatamente al blocco dei lavori con un aumento enorme dei costi di progettazione. Gli svizzeri pensavano anche di sopraelevare, ma anche in questo caso esistono vincoli rigidi, stavolta da parte dell'Unesco. Infine ci sarebbe da risolvere un altro intoppo: l'abbattimento del muro che confina con l'Italia. Insomma troppi grattacapi e così il progetto caro alla Svizzera è stato congelato. 

Il banchiere Jean Pierre Roth, a capo della fondazione elvetica che si sta occupando di raccogliere i finanziamenti per realizzare il mastodontico progetto per la nuova caserma delle Guardie Svizzere, fa sapere al Messaggero che in un anno la raccolta ha dato buoni frutti. 

«Ad oggi siamo a 33,6 milioni di euro raccolti sia in contanti che sotto forma di 'impegni finanziari'.

Uno strumento utile perche permette ai donatori di distribuire le prprie donazioni in diversi anni (in questo caso la costruzione inizierà tra tre anni al massimo) ed evitare così il pagamento di tassi negativi sul nostro conto corrente bancario"" Il banchiere afferma che il costo totale dell'opera sarà minore, 46,5 milioni di euro di cui 42 per i nuovi edifici e i restanti per alloggiare temporaneamente le guardie durante i tre anni di costruzione. Roth aggiunge che il Vaticano si accollerà il costo degli alloggi temporanei. In ogni caso ha aggiunto che «i finanziamenti non sono affatto un problema».


 

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