​Papa Francesco alla Veglia pasquale in Vaticano: «Andrà tutto bene»

Papa Francesco alla Veglia pasquale in Vaticano: «Andrà tutto bene»
di Franca Giansoldati
Sabato 11 Aprile 2020, 21:43 - Ultimo agg. 12 Aprile, 12:03
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«Tutto andrà bene. Coraggio, non arrendiamoci. Dio non ci ha lasciato soli». Papa Francesco nella basilica di san Pietro parla di speranza, di coraggio, della capacità di tirare fuori l'energia migliore nelle circostanze peggiori introducendo la sconvolgente realtà del sepolcro vuoto, di Cristo che vince la morte, secondo il racconto dei Vangeli. Parte dal racconto delle donne che, all'indomani della crocefissione, vanno al sepolcro vuoto, e trovano un angelo che dice loro di non avere paura.



IL LIBRETTO DELLA VEGLIA PASQUALE

«Non temete: ecco l’annuncio di speranza. È per noi, oggi. Sono le parole che Dio ci ripete nella notte che stiamo attraversando». Il cuore della Pasqua e, di conseguenza la resurrezione, offre a tutti il diritto a sperare. «Non è mero ottimismo, non è una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza. È un dono del Cielo, che non potevamo procurarci da soli». Poi il Papa ripete la frase che è diventata un refrain in questo periodo di grave pandemia - Tutto andrà bene – che rimanda alla storia della beata Giuliana di Norwich, vissuta tra il 1342 al 1430. 

«Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di incoraggiamento. Ma, con l’andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita» mette però in chiaro Papa Francesco, introducendo poi il tema del coraggio.

«Una parola che nei Vangeli esce sempre dalla bocca di Gesù. Una sola volta la pronunciano altri, per dire a un bisognoso: «Coraggio! Alzati» (Mc 10,49). È Lui, il Risorto, che rialza noi bisognosi. Se sei debole e fragile nel cammino, se cadi, non temere, Dio ti tende la mano».

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