Papa Francesco, prima messa del 2020: «Per un mondo migliore includere le donne nei processi decisionali»

Papa Francesco, prima messa del 2020: «Per un mondo migliore includere le donne nei processi decisionali»
di Franca Giansoldati
Mercoledì 1 Gennaio 2020, 11:04 - Ultimo agg. 12:46
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Città del Vaticano - Papa Francesco ha celebrato la solenne messa di apertura del 2020 dedicandola interamente alle donne, al loro ruolo nelle società e al tema della pace, due realtà che sono unite da un legame non scontato e necessario, narrato dalle stesse scritture. «Da Maria, donna, è sorta la salvezza e dunque non c’è salvezza senza la donna» ha ricordato Francesco, aggiungendo subito dopo: «Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna». 

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La riflessione che articola Papa Francesco in una basilica di San Pietro gremita, parte proprio dalla frase “Nato da donna” per ricordare che la rinascita dell’umanità non può che iniziare da questo assunto. «Le donne sono fonti di vita. Eppure sono continuamente offese, picchiate, violentate, indotte a prostituirsi e a sopprimere la vita che portano in grembo. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è arrivata la salvezza per l’umanità: da come trattiamo il corpo della donna comprendiamo il nostro livello di umanità». 

La visione del Papa sul mondo femminile sembra essere circoscritta soprattutto alla dimensione della donna generatrice di vita, ma poi nell'omelia vengono evocate indirettamente anche le difficoltà quotidiane che le donne devono subire a causa di una cultura patriarcale e maschilista a qualunque latitudine. A volte le donne, avendo meno diritti, sono costrette a non poter scegliere nemmeno il proprio destino, come accade in ambito islamico. Francesco, invece, auspica che le donne siano incluse nei processi decisionali. Il mondo, afferma, ne trarrebbe vantaggi certi.

Il Papa con amarezza denuncia «quante volte il corpo della donna viene sacrificato sugli altari profani della pubblicità, del guadagno, della pornografia, sfruttato come superficie da usare. Va liberato dal consumismo, va rispettato e onorato; è la carne più nobile del mondo, ha concepito e dato alla luce l’Amore che ci ha salvati! Oggi pure la maternità viene umiliata, perché l’unica crescita che interessa è quella economica. Ci sono madri, che rischiano viaggi impervi per cercare disperatamente di dare al frutto del grembo un futuro migliore e vengono giudicate numeri in esubero da persone che hanno la pancia piena, ma di cose, e il cuore vuoto di amore». 
 



«La donna mostra che il senso del vivere non è continuare a produrre cose, ma prendere a cuore le cose che ci sono” ha sottolineato ancora il Papa, ricordando ai presenti e a tutti i fedeli collegati in mondovisione che «se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, ci stia a cuore la dignità di ogni donna. Dalla donna è nato il Principe della pace. La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace. Perciò, una conquista per la donna è una conquista per l’umanità intera». 

Infine il Papa ha affrontato con uno sguardo prospettico l'orizzonte della Chiesa. Una Chiesa che spesso dimostra di essere sfilacciata al suo interno, erosa da correnti opposte, da una parte i tradizionalisti ultra ortodossi e dall'altra i progressisti accecati dalla modernità. Francesco durante la messa prova a fare una sintesi.

«Il nemico della natura umana, il diavolo, cerca di dividerla, mettendo in primo piano le differenze, le ideologie, i pensieri di parte e i partiti. Ma non capiamo la Chiesa se la guardiamo a partire dalle strutture, dai programmi e dalle tendenze: ne coglieremo qualcosa, ma non il cuore. Perché la Chiesa ha un cuore di madre. E noi figli invochiamo oggi la Madre di Dio, che ci riunisce come popolo credente. O Madre, genera in noi la speranza, porta a noi l’unità».

 

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