Papa Francesco: «un dolore condiviso si dimezza e una gioia raddoppia»

Papa Francesco: «un dolore condiviso si dimezza e una gioia raddoppia»
di Franca Giansoldati
Venerdì 11 Maggio 2018, 19:51 - Ultimo agg. 12 Maggio, 15:03
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Città del Vaticano  - Nella sede di Schola Occurrentes, nel complesso di San Callisto a Trastevere dove hanno sede anche alcuni pontifici consigli, il Papa è arrivato alle ore 16 in punto. Ad aspettarlo – sbriciolando fusi orari e distanze planetarie - ci sono i giovani di una bidonville argentina (Villas 31), i ragazzi di una scuola che fa parte della rete didattica delle Scholas Occurrentes in Messico e altri ragazzi in Colombia e a Miami, naturalmente tutti collegati a Roma via web ma non per questo meno uniti tra di loro, anzi, in quell’ora abbondante hanno interagito come se fossero collegati da un filo invisibile capace di unire i loro cuori e farli volare. «Benedico la nascita di tutte queste scuole. A voi ragazzi dico che bisogna sognare, credere, avere fiducia» ha detto loro Papa Francesco, che ha aggiunto anche la benedizione per chi lavora per questa rete. In sala era seduta anche il ministro Valeria Fedeli, presente all’inaugurazione del centro di Roma delle Scholas Occurrentes.

Un progetto che sta crescendo per impulso del Papa. Una bambina collegata da Miami prende il microfono e chiede di potere fare una domanda a Bergoglio. Si impappina un po’ ma alla fine riesce a formulare la questione: «Ci puoi dire cosa possiamo fare noi bambini per essere migliori?». La risposta  arriva lapidaria: «Guardare sempre agli altri, dire sempre la verità, e con queste due cose non fallirete mai nella vita». In dono al Papa viene regalato un pallone che la nazionale argentina ha firmato a Buenos Aires, affidandolo poi ad un funzionario delle Scholas Occurrentes. Gli atleti sperano sia di buon auspicio per Russia 2018. Infine una bambina italiana, questa presente in sala, sintetizza ai presenti la sua esperienza positiva nelle scuole. «All’inizio ero scettica ma poi mi hanno aiutato a credere di nuovo nelle persone, ad avere fiducia nel prossimo«. Papa Francesco sembra un nonno e sorride. «Quando si condivide una pena, la pena si dimezza. Quando si condivide una gioia, questa si raddoppia».

In Argentina le chiamano le «scuole del Papa» e sono una rete internazionale di scuole - pubbliche e private, confessionali e non, che raccontano o condividono iniziative nel campo dello sport, dell’arte e della tecnologia. Nata su iniziativa di Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires, la rete è l’espressione di quella cultura dell’incontro di cui Papa Francesco è infaticabile messaggero.
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