Coronavirus, Papa Francesco presiede una Via Crucis senza fedeli. Testi scritti dai detenuti: «Il carcere è stato la mia salvezza»

Papa Francesco, questa sera la Via Crucis senza fedeli: le meditazioni ai detenuti. Come seguirla
Papa Francesco, questa sera la Via Crucis senza fedeli: le meditazioni ai detenuti. Come seguirla
Venerdì 10 Aprile 2020, 20:28 - Ultimo agg. 11 Aprile, 15:23
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Una Via Crucis senza fedeli per Papa Francesco. Il rito che precede la messa di Pasqua e che da anni si tiene nella suggestiva location del Colosseo quest'anno si è svolto sul sagrato di Piazza San Pietro senza la partecipazione dei fedeli a causa dell'epidemia di coronavirus. Alcuni dei testi delle meditazioni alternati al Vangelo sono stati scritti in prima persona dai detenuti nel silenzio delle carceri. Il concetto spiegato all'inizio della cerimonia è che anche l'uomo capace del crimine più orrendo può essere protagonista della redenzione e della resurrezione. 

 

I testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo sono stati affidati da Papa alla Cappellania della Casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova».
«Le meditazioni - si legge nella nota della Sala Stampa Vaticana - sono state scritte da cinque persone detenute, da una famiglia vittima di un reato di omicidio, dalla figlia di un uomo condannato alla pena dell'ergastolo, da un'educatrice del carcere, da un magistrato di sorveglianza, dalla madre di una persona detenuta, da una catechista, da un frate volontario, da un agente di Polizia Penitenziaria e da un sacerdote accusato e poi assolto definitivamente dalla giustizia, dopo otto anni di processo ordinario».

Il cammino della Croce è stato condotto da due gruppi di cinque persone ciascuno: quello della Casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova e quello della Direzione Sanità e Igiene del Vaticano. Il percorso ha inizio nei pressi dell'obelisco, gira attorno allo stesso per otto stazioni e poi procede verso il "ventaglio" per quattro stazioni. Sotto il "ventaglio" è collocato il Crocifisso di San Marcello, rivolto verso il Santo Padre. Qui è collocata la dodicesima stazione. La tredicesima stazione è a metà del "ventaglio", mentre l'ultima è sopra la piattaforma. Tutto l'itinerario era segnato da fiaccole a terra».

Nelle 14 stazioni della Via Crucis, a portare la croce sono stati prima Michele, un ex detenuto del «Due Palazzi» oggi «uomo nuovo» e piccolo imprenditore, il direttore della casa circondariale padovana Claudio Mazzeo, il vicecommissario della Polizia Penitenziaria Maria Grazia Grassi, un agente della stessa polizia, la volontaria Tatiana Mario e il cappellano don Marco Pozza. Dopo di loro, alcuni medici e infermieri del Fondo assistenza sanitaria del Vaticano, che in Italia sono in prima linea nel servizio agli ammalati colpiti dal virus: tra loro, Esmeralda Capristo, medico internista del Policlinico Gemelli e ricercatrice di Medicina interna all'Università Cattolica, e Paolo Maurizio Soave, anestesista rianimatore del Policlinico Gemelli e docente a contratto dell'Università Cattolica, sede di Roma.
Entrambi assistono pazienti contagiati dal Covid-19, ricoverato al Gemelli e al Columbus Covid 2 Hospital. 

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