Vaticano, il cardinale Pietro Parolin fuori dalla commissione di controllo dello Ior

Vaticano, il cardinale Pietro Parolin fuori dalla commissione di controllo dello Ior
di Franca Giansoldati
Sabato 10 Ottobre 2020, 11:31 - Ultimo agg. 19:55
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Città del Vaticano - Dalla commissione cardinalizia di controllo dello Ior esce un pezzo da novanta. Papa Francesco ha deciso di rinnovare la composizione dell'organismo di vigilanza, togliendo dal ruolo il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. In Vaticano spiegano che si tratta di un normale avvicendamento, tuttavia nel chirografo papale dell'anno scorso si legge che i cinque cardinali che fanno parte del team sono in carica per cinque anni e confermabili per un successivo mandato. Il Vaticano ufficialmente non ha fatto nessun commento.

Ad accorgersi di questo avvicendamento è stato il giornale cattolico l'Avvenire.

L'uscita di Parolin - per tempistica - fa riflettere poichè arriva a ridosso dello scandalo dell'immobile a Londra e dello scontro tra Ior e Segreteria di Stato per il controllo dei fondi riservati del Papa. Uno scontro che ha portato all'avvio della inchiesta sulla gestione delle finanze vaticane. 

La composizione dell'organismo

Dei cinque membri del precedente mandato allo Ior rimangono lo spagnolo Santos Abril y Castelló, 85 anni, già arciprete di Santa Maria Maggiore, che mantiene la carica di presidente, e l'austriaco Christoph Schönborn, 75 anni, arcivescovo di Vienna. Accanto a loro arrivano le new entry, il filippino Luis Antonio Gokim Tagle, 63 anni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli; il polacco Konrad Krajewski, 56 anni, elemosiniere apostolico; e l’italiano Giuseppe Petrocchi, 72 anni, arcivescovo de L'Aquila e membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.

Non fanno, invece, più parte della Commissione Parolin, 65 anni, il canadese Thomas Christopher Collins, 73 anni, arcivescovo di Toronto, e il croato Josip Bozanic, 71 anni, arcivescovo di Zagabria. 

La notizia, ha spiegato l'Avvenire, si trovava dentro un comunicato pubblicato sul sito dello Ior - nel silenzio generale - il 21 settembre. Una notizia che stranamente non è stata affidata ai media vaticani. 

Nel comunicato in questione si spiega che la Commissione cardinalizia, «nella sua nuova composizione» ha approvato «ad experimentum per due anni, il regolamento attuativo dello Statuto a cui è demandata inter alia la descrizione particolareggiata dei poteri e delle competenze» del Consiglio di sovrintendenza, il board laico di sette membri che governa l’Istituto, e della direzione.

La precedente commissione era stata nominata da Francesco  nel 2014. In quella occasione era stato nominato anche il cardinale Tauran, deceduto nel 2018. Il cardinale Bozanic era stato aggiunto, come sesto membro, nel luglio 2014. 


La Commissione cardinalizia vigila sulla fedeltà dell’Istituto alle norme statutarie e svolge le altre attività previste dallo Statuto. Nomina e revoca poi i membri del Consiglio di sovrintendenza e, su proposta di quest’ultimo, i relativi presidente e vicepresidente. La Commissione inoltre approva la nomina e la revoca del direttore e del vice direttore fatta dal Consiglio di sovrintendenza. E verifica infine con cadenza almeno annuale che i membri del Consiglio e della direzione siano in possesso dei requisiti di competenza e onorabilità prescritti dalla legge e dettagliati nel regolamento e non versino in condizioni di conflitto di interessi né siano interessati da altri impedimenti.

Nel frattempo proprio stamattina e' stato pubblicato il Decreto del Presidente del Governatorato, il cardinale Giuseppe Bertello, con il quale sono state apportate modifiche alla Legge XVIII, dell'8 ottobre 2013, in materia di trasparenza, vigilanza e informazione finanziaria. I cambiamenti si inseriscono nel processo di riforma voluto da Papa Francesco perche' la gestione delle risorse economiche vaticane sia sempre piu' corretta e trasparente. La nuova legge arriva al termine della ispezione di Moneyval che si è conclusa alcuni giorni fa. Le normative vaticane introdotte recepiscono le leggi europee in materia di anti riciclaggio, in particolare la quinta Direttiva dell’Unione Europea in materia. Un passaggio resosi necessario per rimanere nella White List di Moneyvall.

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