Bratislava (Slovacchia) – E' ormai evidente che l'aria che Papa Francesco respira al di fuori di Santa Marta ha un effetto indubbiamente energizzante. Arrivato al secondo giorno di viaggio, con un programma di impegni che resta intenso, articolato e pieno di celebrazioni e discorsi, il Papa sotto i riflettori dimostra di essersi ripreso piuttosto bene dalla operazione al colon subita agli inizi di luglio. Ad alcuni giornalisti che gli chiedevano come sta mentre entrava nella cattedrale di Bratislava, il Papa ha risposto ridendo: «Sono ancora vivo». L'energia Francesco la ha sfoderata anche successivamente davanti ad una vasta platea di vescovi, religiosi, suore.
Papa Francesco elogia la Slovacchia, avanti tutta a sostenere l'Europa: i deboli non sono un peso
Papa Francesco in viaggio, la strigliata ai nunzi
E' con loro che ha avviato un discorso a braccio per stigmatizzare certi comportamenti da parte di vescovi e nunzi a suo parere a volte poco attenti ai sacerdoti.
Il Papa da Orban e l'accordo diplomatico a non pronunciare la parola 'migrante'
Papa, risate dai presenti
Il Papa, che ha suscitato con queste parole le risate di molti dei presenti, ha poi chiosato: «Delle volte mi domando: quanta gente può dire lo stesso del vescovo o del parroco? Senza libertà, senza paternità la cosa non va. Ha poi delinato la sua idea di una Chiesa libera e accogliente. Infine non ha mancato di riservare una strigliata a tutti quei preti e vescovi che fanno omelie lunghe, noiose, ripetitive. Non dovrebbero essere superiori ai 10 minuti perchè già dopo 8 minuti l'attenzione degli interlocutori si disperde. «L'omelia - osserva - non è la predica di Quaresima, è il cuore dell'eucaristia». Da qui la richiesta di sintesi e di ispirarsi sempre dal testo biblico. Poi guardando le suore scherzando ha aggiunto: «Sono loro, le suore le vittime delle nostre prediche lunghe».
Afghanistan, Papa Francesco: «Prego per i profughi, Paesi accolgano chi cerca nuova vita»