Un manifesto terroristico minaccia il Natale in Vaticano

Un manifesto terroristico minaccia il Natale in Vaticano
di Franca Giansoldati
Giovedì 16 Novembre 2017, 10:43 - Ultimo agg. 13:59
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Città del Vaticano - L'immagine pre-natalizia non è delle più rassicuranti. Mostra un terrorista islamico intento a guidare un'auto su via della Conciliazione, diretto verso la Basilica di San Pietro, con un mitra e uno zainetto appoggiati al sedile anteriore, a fianco del conducente. Lo specchietto retrovisore riflette un uomo con un passamontagna nero. In alto una grande scritta sovrasta l'immagine diffusa da Wafa Media Foundation, una organizzazione ritenuta vicino all'Isis: Christmas blood, Natale di Sangue. E ancora sotto, più in piccolo, una seconda scritta: nell'attesa. In Vaticano nessuno vuole dare credito, né commentare quello che a prima vista sembra una minaccia inquietante. Al di là del Tevere continuano a ripetere, come sempre, che non esistono pericoli concreti. Di fatto l'avvicinarsi del Natale difficilmente fa dimenticare la strage avvenuta al mercatino di Berlino l'anno scorso, quando un furgone ha falciato vittime intente a fare acquisti sulle bancarelle. L'anno precedente, invece, in California, ad un party natalizio, si è registrata un'altro massacro stavolta per opera di un unico terrorista armato di fucile. Probabilmente è anche per questo clima che a Parigi, qualche giorno fa, il sindaco ha proibito l'allestimento dei tradizionali mercatini per evitare ogni tipo di rischio, sollevando di conseguenza parecchie proteste sui social. Di fatto le feste natalizie sembrerebbero circostanze talmente cariche di simbolismo da attrarre e mobilitare squilibrati, lupi solitari, organizzazioni terroristiche. Diversi media americani riportando il manifesto di San Pietro hanno ricordato che negli anni passati l'Isis ha più volte diffuso proclami sulla conquista di Roma.

 
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