Trump ringrazia monsignor Viganò per l'endorsement, il vescovo moralizzatore che chiede la testa di Bergoglio

Trump ringrazia monsignor Viganò per l'endorsement, il vescovo moralizzatore che chiede la testa di Bergoglio
Trump ringrazia monsignor Viganò per l'endorsement, il vescovo moralizzatore che chiede la testa di Bergoglio
di Franca Giansoldati
Giovedì 11 Giugno 2020, 17:09 - Ultimo agg. 17:35
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Città del Vaticano – «Sono onorato dall'incredibile lettera che mi ha inviato l'arcivescovo Viganò, spero che tutti, religiosi o no, la leggano». Il Presidente americano con un Tweet a sorpresa esalta il vescovo più anti-bergogliano che ci sia. Trump probabilmente non aspettava altro: ricevere la benedizione di un arcivescovo ultra-conservatore dopo il brutto scivolone della photo-opportunity davanti alla chiesa episcopaliana di Saint-John di Washington in cui è stato ripreso mentre esibiva al pubblico la Bibbia per rafforzare il suo messaggio contro le proteste. Una immagine che valeva più di una messa. Ma esibire la Bibbia come aveva fatto aveva prodotto un moto di indignazione trasversale ed ecumenico che andava dai cattolici, ai battisti, agli episcopaliani.

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Persino il Papa era intervenuto con parole severe.

Così la lettera ricevuta da monsignor Carlo Maria Viganò, ormai leader de facto del fronte ultra conservatore e anti-bergogliano, ha avuto l'effetto di un endorsement religioso insperato per un presidente in evidente difficoltà per via delle ribellioni che serpeggiano in tante città americane, ormai devastate e saccheggiate dagli stessi manifestanti. Mai come stavolta la corsa alle presidenziali si giocherà anche sul piano dei fedeli. 

Nella lettera l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti ha affermato che le misure di quarantena contro il Covid 19 e poi le proteste dei Black Lives Matter fanno parte di una sofisticata campagna orchestrata dai "figli delle tenebre", vale a dire il 'deep state' che punta a spodestare Trump dalla Casa Bianca. 

Trump ha postato il tuo cinguettio sul link al sito antiabortista LifeSiteNews con il testo integrale della lettera datata 7 giugno. In questa il prelato fa riferimento agli "schieramenti biblici" opposti. Da una parte i «figli della luce, animati dal desiderio di compiere il bene, essere onesti, costituire una famiglia, impegnarsi nel lavoro, dare prosperità alla Patria». Dall'altra i figli delle tenebre «che servono se stessi, non hanno principi morali, vogliono demolire la famiglia e la Nazione». Naturalmente Trump fa parte dei figli della luce. 

Viganò – noto per le sue valutazioni critiche nei confronti dell'attuale pontificato - non è nuovo a esternazioni durissime o controverse. La presa di posizione più clamorosa aveva a che fare con la richiesta a Francesco di dimettersi seduta stante per non avere saputo gestire in modo trasparente e lineare il caso dell'ex cardinale americano pedofilo McCarrick e, ancora, di non avere subito preso provvedimenti nei confronti di un vescovo argentino suo amico, Zanchetta, fatto arrivare in Vaticano per togliergli le castagne dal fuoco nella sua diocesi dove, tra l'altro, è in corso una indagine per presunti abusi nei confronti di seminaristi (maggiorenni). Viganò non gli ha lesinato poi critiche per avere svenduto la Chiesa clandestina cinese al governo di Xi, tanto che ora in alcune zone sono in atto epurazioni e problemi verso quei preti cattolici che rifiutano di iscriversi alla Associazione Patriottica (la Chiesa che viene controllata dall'organo di partito). 

Il carattere intrasigente di Viganò - ben poco incline alle mezze misure - lo aveva portato a scontrarsi con l'intera curia ai tempi di Benedetto XVI. All'epoca era segretario generale del Governatorato e aveva iniziato a fare un po' di pulizia interna, introducendo regole, desideroso di tagliare l'erba sotto i piedi a quel sottobosco che proliferava accaparrandosi appalti, sponsorizzazioni e prebende. La sua operazione però ebbe vita breve. Papa Benedetto fu costretto ad allontanarlo - dietro pressione del cardinale Bertone - per non creare troppi dissidi in curia e così fu promosso nunzio negli Stati Uniti. E' alla nunziatura di Washington che venne in contatto con l'allora arcivescovo McCarrick, potentissimo, ricco e - soprattutto - munifico verso Roma.

Viganò nei suoi memoriali ha affermato di avere più volte informato il Vaticano del vizietto di McCarrick, che era quello di correre dietro  le sottane dei seminaristi più giovani. Disse di averne parlato anche con Papa Francesco nei primi mesi di pontificato ma senza esito. Francesco prese provvedimenti contro questo cardinale solo nel 2018, togliendogli la porpora, ma quando la magistratura americana aveva già aperto una indagine. Nel frattempo monsignor Viganò iniziava a flagellare il pontificato, diventando la voce più ascoltata dei cattolici conservatori. Fino alla lettera endorsement a Trump. 


 

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