Vaticano, tolta la spada ai Cavalieri del Santo Sepolcro: «Discriminava le donne»

Vaticano, tolta la spada ai Cavalieri del Santo Sepolcro: «Discriminava le donne»
di Franca Giansoldati
Martedì 18 Maggio 2021, 07:00
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Parità tra Dame e Cavalieri. Praticamente una rivoluzione. Il cardinale Fernando Filoni - Gran Maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro - seguendo la road map tracciata da Papa Francesco ha riformato il rito d'ingresso al fine di non discriminare le Dame presenti nella secolare struttura che una tradizione fa risalire alla prima crociata, anche se i primi documenti risalgono al 1336. Da allora però tutti i papi hanno annesso giuridicamente questa organizzazione alla Santa Sede che da sola garantisce la vita e la sussistenza a tutte le scuole, gli istituti religiosi, i seminari, i consultori, gli orfanotrofi, i dispensari cattolici presenti in Terra Santa, per un totale di 14 milioni di dollari versati annualmente. Una potenza. 

Le Dame che fanno parte della struttura e contribuiscono al pari degli uomini agli intenti spirituali dell'Ordine sono oltre 10 mila (su 20 mila uomini).

La loro presenza è cresciuta tantissimo, spesso si tratta di figure professionalmente qualificate anche se finora per loro l'ingresso prevedeva un diverso rituale, quasi di serie B, decisamente sbilanciato a livello simbolico a favore degli uomini.

Tanto per cominciare nell'investitura delle Dame era vietato usare la spada, un'arma bianca che, con il nuovo corso, va definitivamente in soffitta per tutti. Vale la par condicio. La spada viene conservata solo nella veglia, un momento di preparazione, ma non più alla messa di investitura. 

Era dai tempi di Goffredo di Buglione che, grosso modo, andava avanti inalterato l'antico rituale: il cardinale Gran Maestro impugnava la spada e con la punta toccava sulla spalla il candidato. Ora la recita della formula diventa uguale, così come le risposte di rito dei candidati e delle candidate pronti subito dopo ad indossare il mantello bianco (nero per le Dame) con ricamata l'inconfondibile doppia croce gerosolimitana. Restano come simboli il Vangelo, il vaso degli oli sacri, gli speroni, il pastorale. «Abbiamo fatto un piccolo riordino» spiega il cardinale Fernando Filoni. «La spada nell'immaginario collettivo è sempre stata facilmente collegata ai cavalieri medievali ai quali si associavano virtù quali la lealtà, la fedeltà, la solidarietà, la fortezza, la difesa della giustizia e della verità, la fede, la speranza e la verità. Tutte qualità che dimostrano avere anche le Dame che nell'Ordine sono davvero tante. Alcune, come in Svizzera, hanno raggiunto il ruolo di Luogotenenti. Si è deciso così che durante la messa, nella investitura formale che segna l'ingresso non vi sia più la spada. Si tratta di un particolare che serve a equiparare maschi e femmine. Davanti a me, quando investo Cavalieri o Dame, sono persone perfettamente uguali, vi è in loro pari dignità di impegno e di partecipazione spirituale».

Filoni aggiunge poi che a lui personalmente, tra l'altro, utilizzare una spada all'altare, e per giunta durante una messa, non piaceva tanto. Da qui l'abolizione e il cambio di passo che è destinato a facilitare una presenza femminile interna.

Le Dame in questi anni sono cresciute sempre di più. Finora non hanno mai raggiunto il grado di governatrice generale, un ruolo apicale attualmente ricoperto daLeonardo Visconti di Modrone, ex diplomatico di lungo corso che dal 2017 ha riordinato e messo in chiaro i bilanci della struttura, certificandoli e rendendoli trasparenti e consultabili sul sito. «In futuro chissà, tecnicamente non ci sono ostacoli ad avere una governatrice». 

In questi giorni nel quartier generale dell'Ordine, a due passi dal Vaticano, si segue con grande apprensione l'escalation di guerra tra palestinesi e israeliani e si preparano i piani per il finanziamento dei progetti nella zona. Scuole, parrocchie, seminari che altrimenti non saprebbero come sopravvivere. Tra queste anche una scuola e una casa religiosa a Gaza e un'altro istituto scolastico a Ramallah. Dame e Cavalieri provvederanno a fornire un laboratorio di informatica, per insegnare ai ragazzi l'uso dei pc. «Bisogna riportare al tavolo dei negoziati le parti».

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