I mass media del Papa dal 31 dicembre confluiscono in unica piattaforma

I mass media del Papa dal 31 dicembre confluiscono in unica piattaforma
di Franca Giansoldati
Mercoledì 13 Dicembre 2017, 18:34 - Ultimo agg. 21:43
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Città del Vaticano I mass media del Papa cambiano involucro e strategia. Entro il 31 dicembre in Vaticano verrà riunificato in una unica piattaforma tutte le realtà che compongono i mass media d'Oltretevere. Al suo interno confluiranno progressivamente circa 350 tra redattori e tecnici provenienti dalle 40 redazioni linguistiche e dalle 9 istituzioni che compongono la Segreteria per la Comunicazione (a partire dal primo gennaio il percorso si completerà con l’accorpamento dell’Osservatore Romano, del Servizio Fotografico e della Tipografia Vaticana). Si parte con un team di 70 persone ripartite in 6 divisioni linguistiche – italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese – e in 4 aree tematiche: Papa; Vaticano; Chiesa; Mondo. Il maxi riassetto è stato affidato dal Vaticano alla società  Accenture, ex Arthur Andersen, un colosso finanziario e strategico che ha come clienti anche l’Eni, e diverse banche, società di assicurazioni, l’Enel. Vatican News diventerà il nuovo logo nell’intento di semplificare l’immagine e di superare la presenza dei marchi del passato. In Vaticano assicurano che il brand identificherà anche i canali social: Twitter, Facebook e YouTube per ciascuna delle redazioni linguistiche ed Instagram, con un profilo comune a tutte le lingue. Insomma una piccola rivoluzione che era stata sollecitata nel conclave del 2013 con l'intento di ridurre il peso economico della Radio Vaticana che gravava troppo sulle finanze. Quanto il progetto appena varato porterà di risparmio effettivo al momento non è emerso, nè sono stati forniti dati, nè tantomeno proiezioni.

Il cammino per arrivare ad un'unica piattaforma è stato studiato gradualmente. Nel 2015 c’era stato l’accorpamento del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali con il servizio internet della Santa Sede e la Sala stampa. Nel 2016 invece l’unione di Radio vaticana con il Centro televisivo vaticano. Poi la tipografia vaticana con l’Osservatore romano e il servizio fotografico. Fino ad arrivare ad un unico portale che racchiuderà le 40 redazioni multilinguistiche e multiculturali. Il fulcro del sistema, frutto di un processo di consolidamento sul piano economico e tecnico, è rappresentato dal Centro Editoriale Multimediale: in pratica una struttura unificata per la produzione quotidiana di qualsiasi tipologia di contenuto (audio, testi, video, grafica) in modalità multilingua e multicanale, che opera sotto la guida della Direzione Editoriale e in coordinamento con altri gruppi di supporto. La diffusione dei contenuti avverrà secondo un approccio complementare ai media, definito nel suo complesso assieme ad Accenture, che ha supportato la Segreteria per la Comunicazione nella definizione e nella realizzazione del nuovo ecosistema unificato. Tale approccio, tipico di ogni moderna media company, prevede l’impiego di ciascuna piattaforma tecnologica a disposizione. Il direttore unico editoriale è don Dario Viganò. 
 
 
 
 
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