Viganò, l'arcivescovo No vax che imbarazza (in tv) il Vaticano: dalle denunce contro i preti pedofili ai complotti

Viganò, l'arcivescovo no vax e pro Trump che imbarazza in tv il Vaticano: dalle denunce contro i preti pedofili agli ananatemi su anticristo e complotti
Viganò, l'arcivescovo no vax e pro Trump che imbarazza in tv il Vaticano: dalle denunce contro i preti pedofili agli ananatemi su anticristo e complotti
di Franca Giansoldati
Mercoledì 10 Novembre 2021, 18:33 - Ultimo agg. 11 Novembre, 10:05
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Città del Vaticano – I suoi video-anatema contro i vaccini divenuti virali sui social, sono persino stati proiettati a Roma, il mese scorso, durante la manifestazione dei no-vax. Una benedizione alla ribellione, alla dittatura dei greenpass. Monsignor Carlo Maria Viganò, arcivescovo ed ex nunzio degli Stati Uniti, già sostenitore di Donald Trump e feroce critico di Papa Francesco stavolta è tornato alla carica in diretta ad una trasmissione della Rai. Da tempo denuncia con pervicacia l'esistenza di un complotto internazionale teso a creare un nuovo sistema di governo per tenere sotto schiaffo l'umanità intera, il 'big reset', capace di rendere le persone degli automi. Tirannide globale, follia pandemica, imposizione delle vaccinazioni sono i concetti sui quali si sofferma nei suoi interventi che terminano sempre con una preghiera.

 

Spesso parla in inglese ma non arretra mai di un millimetro.

A suo parere anche la Chiesa è stata da tempo infiltrata da correnti di pensiero anti cristiane, tanto che non esita a tratteggiare l'azione dell'anticristo e del demonio dietro ogni passaggio. Naturalmente monsignor Viganò non è l'unico elemento di spicco della curia ad essere contrario alla vaccinazione, anche se resta il più tenace e popolare, con un seguito piuttosto nutrito di dissidenti cattolici. Il green pass a suo parere è una specie di passo per andare all'inferno, oltre che una aberrazione giuridica.

Si dice sicuro che il sacro e il profano si siano fusi per dare spazio a una corrente malvagia, manipolatoria, popolata da cortigiani del potere che nessuno ha eletto. Naturalmente di nomi di politici non ne fa mai, forse anche per evitarsi le grane giudiziarie e magari finire in tribunale per diffamazione.

Il Papa avendo con monsignor Viganò un lungo contenzioso che risale al caso imbarazzante di McCarrick (l'ex cardinale americano ridotto allo stato laicale ma solo dopo la drammatica denuncia dello stesso Viganò portò a galla un certo favoreggiamento da parte del pontefice) fa finta di nulla e non interviene. Tornando dall'Ungheria e dalla Slovacchia, in aereo, il Papa ai giornalisti aveva però lamentato la presenza di alcuni no-vax e negazionisti tra vescovi e cardinali, ma senza fare nome.

Chi invece è sbottato dopo l'uscita di Viganò alla trasmissione di Bruno Vespa è stato monsignor Vincenzo Paglia. «In Italia abbiamo avuto oltre 130mila morti, nel mondo alcuni milioni. L'economia mondiale è in grandissima difficoltà, centinaia di migliaia di persone hanno perso il lavoro. Come si fa dire che la pandemia non esiste? Chi nega la pandemia nega che il mondo e' drammaticamente cambiato e c'è bisogno di un profondo rinnovamento per dare giustizia, accesso alla salute, a partire proprio dai vaccini». 

La storia personale di Viganò è molto interessante. Fu Benedetto XVI a chiamarlo in curia e ad affidargli la segreteria del Governatorato, il centro nevralgico da dove si controllano tanti affari e appalti nel piccolo stato pontificio. Poco tempo dopo l'arcivescovo entrò in rotta di collissione con diverse amministrazioni e con l'allora segretario di Stato, il cardinale Bertone. Viganò denunciava irregolarità e opacità ma non fu ascoltato. Papa Ratzinger per non irritare il cardinale Bertone fu costretto a spostarlo nella prestigiosissima sede di Washington. Promoveatur ut amoveatur. Viganò lasciò il Vaticano a malincuore.

In quella sede ebbe occasione di avere notizie sulle condotte morali di McCarrick, già potente cardinale e allora titolare della sede di Washington. Un uomo che devolveva alla Santa Sede in beneficienza fiumi di denaro e che teneva contatti anche con la Chiesa in Cina. Secondo il racconto di Viganò il cardinale McCarrick in quel periodo era così  potente da potersi permettere di non ascoltare le indicazioni di Papa Benedetto XVI di ritirarsi a vita privata e non dare scandalo pubblico. McCarrick, infatti, avrebbe continuato a vivere come sempre al di sopra di ogni sospetto, forte della sua forza, fino a che non iniziarono a uscire allo scoperto delle vittime e a denunciarlo. 

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