Città del Vaticano - Papa Francesco risponde alle polemiche che si sono accese in tutto il mondo per la scelta di far portare la croce al Colosseo, durante la Via Crucis, a due donne - una ucraina e l'altra russa - senza fare alcuna distinzione tra aggressore e aggredito. All'udienza di stamattina ha citato la Leggenda del Grande Inquisitore di Dostoevskij dicendo che «la pace di Gesù non sovrasta gli altri, non è mai una pace armata, mai. Le armi del Vangelo sono la preghiera, la tenerezza, il perdono e l'amore gratuito al prossimo, l'amore a ogni prossimo».
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Poi nella catechesi ha aggiunto: «L'aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso dio di questo mondo.
Di guerra il Papa parla anche nel libro appena pubblicato di Solferino e Libreria Editrice Vaticana. Nella prefazione racconta che la terza guerra mondiale fatta a pezzi, da lui denunciata in passato diverse volte, si sta saldando. Da qui la condanna rinnovata a quei paesi che si stanno riarmando, destinando una ampia parte del Pil all'acquisto di strumenti bellici. «Cresce il mercato e il traffico delle armi che finiscono per uccidere bambini, donne, vecchi: 1.981 miliardi di dollari all'anno, secondo i conteggi di un importante centro studi di Stoccolma. Segnando un drammatico +2,6% proprio nel secondo anno di pandemia, quando invece tutti i nostri sforzi si sarebbero dovuti concentrare sulla salute globale e nel salvare vite umane dal virus».