Le minacce di Putin mettono in allarme la reatina Emec che ha una sede a Mosca

Le minacce di Putin mettono in allarme la reatina Emec che ha una sede a Mosca
di Giacomo Cavoli
Venerdì 6 Maggio 2022, 00:10
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RIETI - Da inizio marzo la federazione russa continua ad agitare lo spettro della nazionalizzazione delle imprese estere presenti sul suolo russo. E così il ciclone delle ipotesi ha finito per travolgere anche le aziende tricolori con l’aggravante, per l’Italia, di essere stata ufficialmente inserita nella lista dei Paesi ostili. Scenari – e per ora nessuna conferma - che di riflesso riguardano anche la Emec, azienda tra i fiori all’occhiello del nucleo industriale reatino, che progetta e realizza strumenti e sistemi all’avanguardia per il trattamento delle acque e per il controllo e il dosaggio dei prodotti chimici e che, fra le sue diverse sedi sparse nel mondo, ne possiede una anche nel cuore della Russia, a Mosca

La situazione attuale. Di certo – lo ripetiamo – al momento non c’è nulla. Ma l’ombra delle minacce di Putin è giunta naturalmente anche alle orecchie di Emec, la quale non nega che, in questo istante, l’attenzione dell’azienda verso le decisioni geo-politico-finanziarie della Russia sia molto alta. «Sì, abbiamo avuto notizia sul rischio di nazionalizzazione delle imprese italiane in Russia, ma al momento non c’è alcuna conferma – spiegano a Il Messaggero fonti ufficiali della Emec – Sono cominciate a circolare dal momento in cui sono state avviate le sanzioni e l’Italia è stata inserita nell’elenco dei Paesi ostili alla Russia, quindi ben oltre un mese fa.

Tuttavia, non abbiamo al momento novità concrete. La nazionalizzazione è naturalmente un timore che cerchiamo di scongiurare. La nostra sede a Mosca è di tipo commerciale, non possiede molti dipendenti e in questo momento stiamo lavorando normalmente con i russi – proseguono dall’azienda - Anche i nostri dipendenti, che sono presenti a Mosca, non ci hanno confermato nulla. Naturalmente è una questione che non riguarda soltanto la Emec, ma anche tutte le altre aziende estere che operano in Russia: potrebbe accadere qualunque cosa da un momento all’altro. Al momento, però, di ufficiale non c’è nulla. Crediamo però che anche per la stessa Federazione Russa la nazionalizzazione possa essere un danno, perché si tratterebbe di mandare via le persone che operano all’interno delle aziende estere che operano in Russia. Al riguardo, ci stiamo informando tramite commercialisti, avvocati e associazioni di categoria – concludono dalla Emec - ma trattandosi di minacce, nessuno al momento è in grado di darci informazioni più dettagliate su cosa potrebbe accadere o in che modo ci si potrebbe confrontare con una situazione del genere. Dal canto nostro, ci auguriamo che tutto ciò non accada e che a breve questa storia finisca». 

L'azienda. La Emec, ricordiamo, è nata a Rieti nel 1982. Ha sede in via Donatori di Sangue, al nucleo industriale, e ben presto è diventata azienda leader nel settore dei sistemi di controllo e dosaggio dei prodotti chimici. Ha circa 170 dipendenti, sede anche a Milano, oltre che a Mosca, e fattura circa 29 milioni di euro l’anno.

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