Rieti, Coronavirus, la tavola di Pasqua
dei reatini: la dura vita
di commercianti e consumatori

Rieti, Coronavirus, la tavola di Pasqua dei reatini: la dura vita di commercianti e consumatori
di Daniele Melone
Venerdì 10 Aprile 2020, 17:56 - Ultimo agg. 17:59
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RIETI - Pasqua con chi vuoi, si diceva una volta. Ma quest’anno non sarà possibile rispettare il detto. E così anche i reatini si preparano a celebrare la festa tra le mura di casa, lontani dagli affetti. Le tavole, stando ai dati delle associazioni dei consumatori, saranno meno imbandite del solito.

L’emergenza coronavirus modifica le abitudini degli italiani, con i consumi che crollano, secondo il Codacons, del 25%. C’è chi ha riscoperto le ricette della tradizione e chi si affida alle sapienti mani di chef e maestri dell’arte della pasticceria. Ci sono nonni che non possono essere accanto ai nipotini o viceversa. Una lontananza che si prova a colmare con la consegna di pensieri gastronomici a domicilio.

«In questo momento le consegne a domicilio ci consentono di pagare le spese ridotte che abbiamo – commentano da Centopercento Gusto - Sta funzionando il delivery dell'enoteca e per Pasqua abbiamo un bel numero di prenotati per il pranzo».

In molti non rinunciano al gusto tipico della festa. La cioccolateria Napoleone ha attivato un numero WhatsApp dedicato alle ordinazioni di uova di Pasqua. «La richiesta c'è – spiegano - Siamo felici di poter creare un ponte invisibile che collega le persone che si amano in questo momento di festa, dove la lontananza è ancora più insostenibile. Purtroppo è limitata la possibilità di ricevere richieste particolari, visto che il Decreto ci ha costretto a chiudere le porte al pubblico. La proposta è standard, ma anche quest’anno abbiamo fatto soggetti in cioccolato innovativi, come l’unicorno. Le dediche sono tutte inerenti la lontananza e il desiderio di potersi rivedere presto».

A Cittaducale il laboratorio di Giacomo Bellantoni non ha mai smesso di produrre delizie di cioccolato. «Ho ideato un uovo tricolore, a simboleggiare la vicinanza al nostro paese. All’interno, al posto delle sorprese, ci sono biglietti scritti dalle suore di Cittaducale con padre Raniero Cantalamessa, messaggi di speranza per tutta la popolazione. Per andare incontro alle esigenze di tutti, abbiamo fatto anche delle promozioni particolari, come uovo più colomba ad un prezzo speciale. Nonostante la situazione, con la cassa integrazione per i nostri nove operai, le vendite sono andate bene e siamo riusciti ad arrivare nelle case dei nostri clienti anche in questo brutto momento».

Il settore dei dolciumi ha risentito parecchio dell’effetto Coronavirus: per uova e colombe artigianali si registra una pesante contrazione degli acquisti. Nella nostra provincia le pasticcerie e in generale le attività artigianali dell’alimentazione sono 177. 515 gli addetti occupati nel comparto. Confartigianato ha invocato un intervento del Governo per non perdere, solo nel Lazio, 63 milioni di euro. Tanto è il danno complessivo per il mese di aprile 2020 per chiusura non preventivata.

«Quest’anno – spiega Achille Fiori, membro del Consiglio direttivo di Confartigianato Alimentazione - i simboli della Pasqua per eccellenza lasceranno il posto, nella gran parte dei casi, a dolci confezionati della grande distribuzione. Una assurda penalizzazione delle nostre produzioni che colpisce le nostre aziende e nega la libertà di scelta ai consumatori».

Consumatori che lamentano un aumento dei prezzi. «La finanza dovrebbe fare controlli – si lamenta una donna all’uscita dal supermercato - Non è giusto che se ne approfittino. Fare la spesa è diventato un sacrificio. Tra un negozio e l’altro lo stesso pane può costare il doppio, stesso discorso per la farina o il lievito, una cosa vergognosa».

«Da noi le uova hanno più o meno i prezzi dello scorso anno – spiegano i titolari di un piccolo market - I prezzi stanno variando un po’ in tutti i settori, ma cerchiamo di mantenere quelli che avevamo anche se a fatica, forse per quanto riguarda la frutta e verdura, la variazione è dovuta al fatto che c'è più richiesta e meno manodopera».

Francesco Mariantoni di Federconsumatori Rieti, sostiene di non aver ricevuto segnalazioni di particolari variazioni nei prezzi, da parte dei suoi associati. «In questo periodo – spiega - i nostri sportelli sono chiusi e siamo disponibili solo telefonicamente al numero 339-3364666. Anche a Rieti auspichiamo l'iniziativa di alcune catene della grande distribuzione, di scontare di almeno il 10% i buoni emessi dai Comuni per le famiglie in difficoltà e nel contempo auspichiamo che le organizzazioni del settore operino un controllo capillare e costante sull'andamento dei prezzi.

Certo è che, in presenza di particolari segnalazioni circa ingiustificati aumenti dei prezzi, non esiteremo a depositare adeguate denunce nelle sedi competenti».

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