Emergenza incendi, chiesta indietro cisterna concessa ai vigili del fuoco in congedo di Magliano Sabina

Emergenza incendi, chiesta indietro cisterna concessa ai vigili del fuoco in congedo di Magliano Sabina
di Sara Pandolfi
Mercoledì 27 Luglio 2022, 12:53
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RIETI - Emergenza incendi nel territorio di Roma Capitale. «Nell'attuale urgenza di poter disporre di una cisterna in più», come si legge nella nota dell'Agenzia regionale di Protezione Civile, arrivata ieri alla delegazione di Magliano Sabina dell'associazione nazionale Vigili del fuoco in congedo, l'ente richiede indietro il mezzo antincendio.

Una decisione certamente temporanea, così come previsto dal contratto di comodato d'uso gratuito con il quale il mezzo è stato assegnato ai volontari sabini che recita: «resta inteso che se alla parte comodante sopravviene un urgente ed imprevedibile bisogno, questa ha facoltà di esigere la restituzione immediata della cosa comodata», ma che ha indispettito sia chi con il mezzo opera ormai da tempo che la cittadinanza che si sono visti sottrarre il veicolo proprio nel momento di massimo bisogno.

In questi giorni, infatti, viste le temperature e la scarsità di piogge, già si sono verificati diversi incendi in Sabina e ora, il rischio a cui ci si sente esposti è legato all'assenza di un mezzo che, fino a ieri, era nelle immediate disponibilità della comunità e pronto per un tempestivo utilizzo, proprio come accadde lo scorso 7 maggio quando i volontari sono intervenuti, ancor prima della squadra dei vigili del fuoco, su un incendio di sterpaglie proprio a Magliano Sabina.

Per quell'intervento l'associazione ha ricevuto anche un encomio dal Ministero dell'Interno, ma oggi, di fronte all'esigenza capitolina, neanche il riconoscimento sembra bastare per l'Agenzia Regionale che ha richiamato, con urgenza il mezzo «contando - come si legge nella stessa nota - sul carattere collaborativo ed operativo della decisione, per altro assunta dopo aver verificato che sul territorio della sabina reatina permarrebbero altre tre autobotti».

Ubi maior minor cessat.

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