Scuola: da lunedì via ai lavori negli istituti per garantire un rientro in sicurezza

Scuola: da lunedì via ai lavori negli istituti per garantire un rientro in sicurezza
Domenica 23 Agosto 2020, 04:17 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 22:02
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RIETI - Partirà da domani l’assegnazione dei lavori di edilizia leggera, da parte della Provincia di Rieti, alle ditte operanti all’interno delle scuole superiori cittadine e provinciali che hanno chiesto di rimodulare gli spazi dei loro istituti e garantire così il distanziamento nelle classi. Opere finanziate grazie ai 500 mila euro messi a disposizione della Provincia dal Miur e che dovranno essere portate a termine nel più breve tempo possibile, prima della riapertura del 14 settembre, buttando giù i tramezzi laddove richiesto dalle scuole e installando pannelli divisori che, in caso di necessità, consentano di rimodulare velocemente gli spazi. 

Il caso "Savoia". Lavori d’edilizia leggeri necessari ai licei Classico, Scientifico, Magistrale e al “Luigi di Savoia” di Rieti e Cittaducale: «La situazione più critica è nella sede di viale Maraini, ma sarà sufficiente eliminare pochi divisori per riportare l’edificio alla sua configurazione originaria di quando fu costruito, eliminando così anche il problema delle “classi pollaio” – spiega la dirigente scolastica del “Savoia” Maria Rita Pitoni che, in attesa della ratifica della sua nuova nomina a ispettore tecnico presso l’Ufficio scolastico regionale umbro, ha predisposto il nuovo assetto fisico e normativo delle tre sedi di viale Maraini, del Polo Didattico e dell’Agrario di Cittaducale – Anche in via Togliatti però, sede del polo didattico, abbiamo problemi di spazio, con due scuole come l’Odontotecnico e i Servizi socio-sanitari frequentate da 46 studenti diversamente abili e che sono all’interno dello stesso edificio, mentre cinque classi dell’Agrario sono all’interno del liceo Artistico “Calcagnadoro” – prosegue la Pitoni - Useremo dunque molto la palestra che l’Asl ha restituito e abbiamo acquistato due tensostrutture che consentiranno di svolgere l’agricoltura sociale e la fattoria didattica: un modo per dividere le classi, perché per le nostre scuole i laboratori sono fondamentali. Gli studenti diversamente abili sono poi circa 3-4 per classe e, ad oggi, con le nuove norme, ognuno di loro avrà bisogno di un docente di sostegno e un assistente specialistico in più, arrivando così a far contare 6-8 adulti in più in ogni classe: ecco perché cercherò di farli sfogare attraverso i laboratori». 

Agrario di Cittaducale. Nessun campanello d’allarme, invece, all’istituto Professionale Agrario di Cittaducale: «Lì c’è una sola classe, un po’ numerosa e con alcuni alunni diversamente abili, perciò stiamo riattivando l’aula e i bagni del piano inferiore, ma si tratta di un lavoro molto semplice. In tutto abbiamo 770 studenti e al Miur ho chiesto 500 banchi monoposto tradizionali, che dovrebbero iniziare ad essere consegnati dall’8 settembre». 

La didattica digitale. Dopo le (dis)avventure digitali affrontate a livello nazionale nell’ultima parte del precedente anno scolastico, l’approccio è stato ripensato anche per la didattica online: «Abbiamo rivisto il patto di corresponsabilità da far firmare a genitori e studenti, così da stabilire regole di comportamento certe anche in fase di utilizzo della didattica digitale: semplici regole comportamentali che, se non rispettate, si rifletteranno nel voto di condotta - spiega la Pitoni – Per gli insegnanti ci saranno corsi di formazione sull’uso della didattica online, mentre i collegi docenti e gli scrutini si svolgeranno online tutto l’anno. Il piano A delle attività didattiche prevede cinque giorni in presenza con orario ridotto per le verifiche e la didattica ordinaria e un giorno e due rientri pomeridiani per esercitazioni, approfondimento e lavori di gruppo.

Il piano B? Dividere i giorni per le classi, così da far svolgere la didattica a distanza a cinque sezioni al giorno, lasciando libere cinque aule. Dovremo poi fare attenzione al biennio, dove è più alto il rischio di mortalità scolastica e alle quinte, che dovranno affrontare gli esami di Stato. Entrambi quindi avranno maggiormente bisogno della didattica ordinaria e del contatto con i docenti».

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