Subisce il trapianto di cuore a 12 anni, Federico torna a casa dopo 500 giorni

Subisce il trapianto di cuore a 12 anni, Federico torna a casa dopo 500 giorni
di Samuele Annibaldi
Giovedì 3 Settembre 2020, 01:58 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 00:34
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RIETI - Una data che non scorderanno a Casperia quella del 31 agosto scorso, quando Federico Tocci, il bambino di 12 anni che ha subito un delicatissimo trapianto di cuore, dopo quasi 500 giorni (491 per l’esattezza), è finalmente tornato a casa dall’ospedale Bambino Gesù di Roma dove era stato ricoverato il 27 aprile 2019. Sono la mamma Eleonora e il papà Emiliano a dare la notizia. «Un vero e proprio ritorno alla vita per Federico - dicono mamma Eleonora e papà Emiliano - sono stati 491 giorni nei quali la nostra famiglia è stata messa dura prova, giornate interminabili tra paure e disperazione, a volte sconforto. Il nostro bambino, affetto da una gravissima patologia cardiaca, era in attesa che qualche angelo donasse il proprio cuore. Nell’attesa a Federico è stato trapiantato un cuore meccanico. Intanto passavano i giorni con la vita sempre più appesa a un filo. La parte del guerriero in quei giorni l’ha fatta Fede che ci trasmetteva la forza di vivere e lottare». Prendono fiato Emiliano Tocci e sua moglie Eleonora Polletti.

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Il racconto. «Non smetteremo mai di ringraziare per la loro professionalità medici, infermieri e tutto il personale sanitario, i dottori Ricci, Amodeo, Brancaccio, Parisi e la dottoressa Santilli del Bambino Gesù». I genitori di Federico ricordano bene il momento della chiamata che annunciava che “l’angelo” era arrivato.

«La telefonata, l’intervento di 16 ore con due équipe che si sono alternate - ricordano Eleonora ed Emiliano - con tutta la nostra vita, come in un film, che ci passava davanti. Con noi le preghiere di intere comunità che aiutavano Federico. Infine la notizia che l’operazione era perfettamente riuscita e la nostra vita che tornava ad avere un senso». La famiglia Tocci ha ringraziato la comunità di Casperia, quella parrocchiale e le associazioni, a iniziare dall’Aido, l’Arma dei carabinieri, sempre vicina, e le istituzioni, dai Comuni alla Comunità montana, fino alla Polizia locale dell’Unione Nova Sabina, oltre ai tanti personaggi che hanno portato una parola di conforto a Federico nel periodo di ricovero, dal regista Matteo Garrone fino al bomber della Lazio Ciro Immobile. Per Federico adesso inizia un lungo periodo di terapie, controlli e riabilitazione e la scuola con programma domiciliare. In questo momento delicato per Federico, anche su disposizioni dell’ospedale, si sconsigliano le visite.

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«Appena sarà possibile - concludono mamma Eleonora e papà Emiliano - per Federico, che intanto saluta tutti, ci sarà una grande festa e in quell’occasione Fede abbraccerà tutti, uno a uno. Al momento, come facciamo noi, vi manda a dire che vi vuole un mondo di bene».

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