Roma, rissa tra clochard all'Aurelio: «Questo parco è solo mio». Uomo aggredito con una pala

La vittima era seduta su una panchina. L’aggressore identificato da 3 testimoni

«Questo parco è solo mio», rissa tra clochard all'Aurelio: uomo aggredito con una pala
«Questo parco è solo mio», rissa tra clochard all'Aurelio: uomo aggredito con una pala
di Erika Chilelli
Sabato 27 Agosto 2022, 22:11 - Ultimo agg. 12 Settembre, 16:23
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Voleva essere il padrone assoluto, per una notte, del parco in via San Silverio nel quartiere Aurelio. Così, per conquistare il monopolio, ha aggredito un altro senzatetto seduto su una panchina, usando il bastone di una pala da cantiere. Poi, ha cercato di disfarsi dell’arma, ma è stato arrestato dalla polizia. Nicolae Cohal, clochard romeno di 42 anni, con numerosi precedenti penali, è stato giudicato con rito direttissimo con l’accusa di lesioni. Ieri in aula la misura è stata convalidata ed è stato disposto il carcere fino alla prossima udienza, in cui si procederà con un rito abbreviato. La vittima è ricoverata in gravi condizioni presso il Policlinico Gemelli con una prognosi di 30 giorni.

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I FATTI

Si contendevano il posto all’interno del parco di via San Silverio dove si radunano quotidianamente molti clochard.

Questa l’ipotesi più accreditata per l’aggressione avvenuta venerdì pomeriggio, attorno alle 17.00, ai danni di un senzatetto polacco. L’uomo, conosciuto dagli abitanti della zona perché frequentatore abituale del quartiere da diversi anni, era seduto su una panchina quando è stato raggiunto da un altro clochard che si è scagliato contro di lui urlando: «Ancora qui stai, te ne devi andare». Una lite che nel giro di pochi istanti si è trasformata in un’aggressione finita nel sangue. Nicolae, come si emerge dal racconto di diversi testimoni era armato di bastone, il manico di una pala da cantiere lungo 150 centimetri, con il quale ha iniziato a colpire alla testa il rivale, che non tentato in alcun modo di difendersi. A chiamare aiuto, gli abitanti del quartiere che, allarmati dalle urla dell’uomo, si sono affacciati al balcone delle loro case e poi sono scesi in strada per attendere l’arrivo degli agenti di polizia della sezione volanti della Questura di Roma. La vittima che ha perso molto sangue è stata trasportata d’urgenza al Policlinico Gemelli dove ha ricevuto una prognosi di trenta giorni.

LA TENTATA FUGA

All’arrivo degli agenti l’aggressore stava tornando nel parco dopo essersi liberato dell’arma gettandola in un cantiere edile poco distante, ma notando la presenza delle forze dell’ordine si è allontanato a passo veloce per non destare sospetti. I testimoni, però, lo hanno riconosciuto mentre cercava di scappare. È stato arrestato in via Gregorio VII. Il bastone utilizzato per il pestaggio è stato ritrovato e sono state rilevate diverse tracce ematiche nonostante l’uomo - visto da una delle testimoni - avesse cercato di lavare via il sangue in una fontanella del parco.

Lo straniero, che ha diversi precedenti penali per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a due periodi di detenzione in carcere, è stato portato ieri in aula. Ha cercato di discolparsi così: «Conosco la vittima, è spesso davanti al mercato a chiedere l’elemosina, ma non sono stato io e non ho visto niente. Ero nel posto sbagliato al momento sbagliato». Le sue parole e quelle del suo legale, che ha sostenuto la mancanza di indizi di colpevolezza, non sono bastate, però, ad evitare la custodia cautelare in carcere disposta dal giudice su richiesta del pubblico ministero Mario Pesci, secondo il quale il rischio di reiterazione del reato era elevato.
 

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