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Killer Roma, a casa di Giandavide De Pau alla Balduina, i vicini: «Faceva la bella vita»

Nell'elegante palazzo dove abita il 51enne risiedono molti medici e professionisti

Giandavide De Pau, a casa del presunto killer di Prati, i vicini: «Faceva la bella vita»
Giandavide De Pau, a casa del presunto killer di Prati, i vicini: «Faceva la bella vita»
di Camilla Mozzetti
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 21 Novembre 2022, 06:44 - Ultimo agg. : 22 Novembre, 13:43
3 Minuti di Lettura

Una guida verde che taglia per dritto il corridoio dell'ingresso arriva dritta ad una porta in legno di mogano dietro cui non si sente più alcun rumore. In verità, confessano quei pochi condomini che hanno voglia di parlare, «di rumori sospetti o stravaganti non se erano mai sentiti». Dietro quella porta in un bel palazzo in cortina della Balduina ha vissuto almeno negli ultimi cinque anni Giandavide De Pau, il 51enne accusato dell'omicidio delle tre prostitute. Un palazzo «abitato da ingegneri, medici e professionisti» spiega un residente e pure da un ex ministro dell'Interno, come Rosa Russo Iervolino, motivo per cui fino a qualche anno fa il palazzo godeva del controllo di polizia. L'ex responsabile del Viminale abita qualche piano più in alto rispetto all'interno 3 da dove De Pau è uscito, per l'ultima volta, giovedì mattina intorno alle 9.

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I VICINI
«Ho sempre avuto la percezione che fosse un tipo losco», ricorda un condomino, appena rientrato nella Capitale da una vacanza. Ha ancora le valigie in mano ma si ferma di fronte al portone, adornato con vasi di ciclamini bianchi e rossi che per come sono rigogliosi sembrano quasi finti, e racconta quello che sa diversamente dal resto del palazzo che, invece, preferisce restare fuori da questa vicenda, commenti inclusi. «Evasivo e scostante direi con la maggior parte di noi che vivono qui da decenni e siamo per la gran parte tutti pensionati», prosegue l'uomo. De Pau quest'appartamento l'aveva da poco messo in vendita ma ci viveva «ricevendo un bel giro di amici - continua il condomino - senza che si sapesse mai nulla, qua ci conosciamo tutti: famiglia di onorevoli, medici, dentisti, ingegneri. Quando si sa tutto di tutti tranne che di uno non si è portati a fidarsi molto». Sono dunque suggestioni e impressioni di quelle che si captano tra vicini sconosciuti. Senza che De Pau si fosse mai mostrano incline a quella discreta convivenza di palazzo. «Era un tipo con un certo giro, questo si percepiva». Ma che tipo di giro? «Dava l'idea di una persona che avesse buone frequentazioni, giovani, che sapeva godersi la vita, c'era un discreto via vai ma mai confusione. A me ha sempre dato l'idea di un uomo che frequenta i night-club, per sintetizzare: dava l'idea di una persona che si godesse la vita». Della droga e dei lasciti che questa porta nel fisico da chi ne è ormai dipendente neanche l'ombra di un sospetto al contrario, «bell'uomo e benestante». Con la madre anziana però e la sorella che vivono in periferia, palazzina bassa dal sapore di borgata. E così come per le scale anche fuori dalla palazzina, Giandavide De Pau sembra un fantasma, un nome che si è conosciuto solo nelle ultime ore, leggendolo sui giornali o ascoltandolo alla tv. Pure l'edicolante, il barista, il fioraio di viale delle Medaglie d'Oro non hanno idea di chi fosse. Non lo ricordano come cliente. E pure di fronte a quella foto -riesumata dagli archivi - che immortala De Pau tra il boss Michele Senese e Massimo Carminati c'è soltanto chi riconosce solo quest'ultimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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