Roma, la truffa dell'anello Cartier arrivato a casa dalla Cina. Sottratti a una donna almeno 250 euro

Il pacco arrivato a una donna in zona Balduina, la denuncia alla polizia

Roma, la truffa dell'anello Cartier arrivato a casa dalla Cina. «Mai ordinato, ho bloccata la mia carta di credito»
Roma, la truffa dell'anello Cartier arrivato a casa dalla Cina. «Mai ordinato, ho bloccata la mia carta di credito»
di Michele Galvani
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 08:47 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 21:22
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Un anello Cartier, arrivato direttamente a casa. Un regalo da sogno? Una favola? Magari, è una truffa invece. Una truffa di Natale. Il gioiello, poi rivelatosi finto, lo ha ricevuto una donna a Roma, in zona Balduina (in una stradina sopra piazza Giovenale), martedì pomeriggio intorno alle ore 18, del 27 dicembre scorso. Il pacco, di piccole dimensioni, è stato regolarmente consegnato da un corriere delle Poste e arriva dalla Cina. Con grande sorpresa la signora, che non aveva mai fatto nessun ordine di questo genere, lo ha subito aperto.

I DUBBI

«Ma cosa è? E chi lo ha mai ordinato? - la prima domanda di Giulia M., 47 anni - non è possibile che sia mio, devi esserci qualcosa sotto.

Figuriamoci se mio marito mi ha comprato un vero anello di Cartier. Sicuramente mi stanno truffando». L'anello, che inizialmente sembrava essere d'oro, è poi risultato farlocco (di plastica). Subito è scattata la denuncia alla polizia di zona, in via Guido Alessi. Ma la donna truffata probabilmente non è la sola, in questi giorni l'anello potrebbe essere stato spedito ad altre persone nella Capitale e in altre grandi città italiane.

Nei giorni antecedenti il Natale, la signora aveva - come molti - ordinato alcuni regali online per famigliari e amici. Il suo numero di carta di credito è «finito in qualche circuito straniero, infatti mi era arrivata una strana mail da un corriere in cui mi venivano chiesti 2 euro extra per la consegna di un giubbotto che avevo ordinato per mio figlio come regalo di Natale da parte della nonna», il racconto della signora. Evidentemente la truffa è avvenuta grazie a quella transazione.
La donna, dopo un consulto immediato con il suo avvocato penalista di fiducia, è stata costretta ad andare al commissariato di Monte Mario e subito dopo a bloccare la sua carta di credito.

I MOVIMENTI SOSPETTI

Due i movimenti sospetti registrati guardando l'estratto conto della donna truffata: uno di 62,21 euro circa (datato 14 dicembre) e l'altro di 197,43 euro (4 dicembre): questo è stato il prelievo forzato temuto. Una vera e propria frode. La banca, avvertita tramite mail, il giorno dopo ha provveduto al rimborso che, la signora Giulia, temeva che non avrebbe mai più ottenuto. «Abbiamo provveduto a rimborsare l'addebito contestato, la somma sarà accreditata sul conto corrente a lei intestato», si legge nella mail che parla di «disconoscimento delle operazioni qui sotto elencate».

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LE INDAGINI

La busta era indirizzata a lei, con la via esatta (anche la scala, la palazzina, il piano, l'interno e il numero di cellulare) e proveniva dalla città di Jiangmen City, Guangdong, una provincia costiera della Cina Sudorientale. Nella bustina, chiaramente senza ricevuta o fattura, figurano poi un mittente (Pang Qinda, nome probabilmente che non esiste), un indirizzo e un numero di telefono cinese.
Le indagini aiuteranno a capire l'origine della truffa e, soprattutto, il sistema per cui vengono sottratti così facilmente soldi dalle carte di credito. Di sicuro bisogna prestare massima attenzione e magari munirsi di una carta prepagata che è quasi impossibile da tracciare online.

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