​Militare ucciso a Centocelle, viaggio nel quartiere dov’è stato pestato a morte Danilo Lucente Pipitone: «Qui la notte è un inferno»

«Abbiamo paura a uscire la sera ed è terribile sapere che il killer è libero»

Militare ucciso a Centocelle, viaggio nel quartiere dov’è stato pestato a morte Danilo Lucente Pipitone: «Qui la notte è un inferno»
​Militare ucciso a Centocelle, viaggio nel quartiere dov’è stato pestato a morte Danilo Lucente Pipitone: «Qui la notte è un inferno»
di Alessia Marani
Lunedì 13 Febbraio 2023, 00:19 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 18:33
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«Qui abbiamo paura a uscire la sera, appena cala il sole è tutto un via vai di prostitute e trans. Ma non mancano nemmeno gli spacciatori e tutto il variegato mondo di coloro che gli gira intorno». Chi vive a Centocelle, a ridosso della Palmiro Togliatti, non è sorpreso dall’aggressione mortale avvenuta nella notte tra venerdì e sabato ai danni del 44enne Danilo Salvatore Lucente Pipitone, caporal maggiore dell’Esercito, massacrato di colpi alla testa. Ancora misterioso il movente, ma quel che è sicuro in quest’angolo di Capitale è che non è il primo episodio violento, alcuni dei quali scoppiati proprio per il controllo della «strada del sesso». 

Centocelle, i pericoli

Una giovane commerciante che ha abitato fino a poco tempo fa in via dei Sesami, dove il militare (fuori servizio) è stato soccorso ormai privo di conoscenza, è perentoria: «È una zona assolutamente mal frequentata.

Venite con fotocamere e fate foto e video. Prostituzione, spaccio c’è di tutto e tutti lo sanno. Chi ci abita vive come prigioniero in casa dopo una certa ora: lungo la Togliatti, dalla Prenestina alla Casilina, è pieno di sbandati. C’è paura. L’unica soluzione, per noi, come per altri, è stata cambiare casa». Eppure di proteste ce ne sono state. I residenti tempo fa sono scesi in strada chiedendo a gran voce attenzione. Ma poco o nulla è cambiato. 

 

I precedenti

A settembre, una trans colombiana di 51 anni era stata aggredita a bottigliate e ridotta in fin di vita da una “collega” che aveva voluto vendicarsi per uno sgarro. «Le lucciole sono anche aggressive, quasi si buttano in mezzo alla carreggiata per fermare le auto e i loro conducenti», spiega un abitante. Nonostante gli esposti, la situazione non è mai cambiata. In quel tratto di Togliatti e a pochi passi da via dei Sesami si trova l’area verde intitolata a Madre Teresa di Calcutta. «Un parco dove la prostituzione impera», dice Monica storica residente di Centocelle. «La notte è pericoloso passare di lì, noi di zona lo sappiamo. A nulla sono servite manifestazioni e petizioni, tutto rimane com’è». 

Il comitato

Bruno Silvio, a capo del comitato di quartiere Centocelle, si dice choccato dalla morte del militare. «Centocelle, paradossalmente - dice - negli ultimi anni è divenuto un quartiere più vivibile e tranquillo, le lamentele più grandi mi arrivano per le doppie file e i rumori molesti, dei locali e delle auto che sfrecciano. Certo, c’è l’annoso problema della prostituzione sulla Togliatti e per il parco era stata chiesta la chiusura notturna. Ora sapere che vittima di una aggressione tanto feroce e brutale è una persona incensurata e oltretutto un militare che, quindi, immaginiamo sappia difendersi, non ci fa stare tranquilli. Anzi. Ci auguriamo che venga fatta luce il più presto possibile su questa vicenda e che l’autore o gli autori del delitto siano fermati. Hanno dimostrato di agire con particolare efferatezza, fino a uccidere. Sapere che il killer è ancora libero e che gira da queste parti non ci fa stare bene». 

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