Roma, il giallo dello studente scomparso: il corpo di Behzad Shiran recuperato nel Tevere. Spariti telefonino e monopattino

Al vaglio tutte le piste, anche quella di una lite

Roma, il giallo dello studente scomparso: il corpo di Behzad Shiran recuperato nel Tevere, spariti telefonino e monopattino
Roma, il giallo dello studente scomparso: il corpo di Behzad Shiran recuperato nel Tevere, spariti telefonino e monopattino
di Alessia Marani
Giovedì 8 Settembre 2022, 06:25 - Ultimo agg. 24 Febbraio, 07:48
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Il corpo di Behzad Shiran, 32 anni, lo studente universitario iraniano scomparso dalla sua abitazione di Villa Gordiani il 2 settembre scorso è affiorato ieri pomeriggio nel Tevere al confine tra i territori di Roma e Fiumicino. A recuperarlo sono stati intorno alle 13,30 i sommozzatori dei vigili del fuoco con l'ausilio della Polizia fluviale. Lunedì lo zaino del ragazzo con dentro i suoi effetti personali, il mazzo di crisantemi colorati che aveva comprato in ricordo della mamma morta esattamente un anno prima, e una bottiglia di tequila e lime vicini, erano stati rintracciati sulla sponda del Tevere sotto il Ponte dell'Industria - meglio conosciuto come il ponte di ferro- un luogo già al centro delle cronache perché mal frequentato e riparo di senzatetto. Del monopattino grigio a bordo del quale era uscito di casa nessuna traccia, invece, così come del suo cellulare. Le ricerche del ragazzo, dunque, si erano concentrate sul fiume.

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L'AUTOPSIA
Ieri il ritrovamento del cadavere che si era impigliato sotto le fronde di un albero.

Sul posto è accorsa anche la polizia Scientifica per i rilievi di rito, la salma è stata portata all'istituto di medicina legale della Sapienza e messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sulla morte del giovane studente di Ingegneria ora indagano gli agenti del Commissariato San Paolo. Al momento non è esclusa alcuna ipotesi, dall'incidente al gesto volontario. Anche se quest'ultima ipotesi, secondo gli amici, sarebbe da escludere. Attraverso le repliche dell'applicazione di whatsapp web, infatti, sono state rinvenute le chat e gli ultmi messaggi scambiati da Behzad il 2 settembre scorso e il giovane sembrava tutt'altro che intenzionato a togliersi la vita.

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IL MESSAGGIO
«Ci vediamo alle cinque» aveva scritto a un amico, poco prima aveva chiesto consiglio a un altro su quali fiori potere acquistare in ricordo della mamma scomparsa per una malattia l'anno prima senza che lui potesse rientrare in Iran per salutarla, altrimenti le autorità locali lo avrebbero trattenuto per svolgere il servizio militare. Ma che cosa è successo allora a Behzad? Una delle ipotesi è che possa avere perso l'equilibrio ma c'è anche il sospetto che possa avere litigato con qualcuno ed essere stato spinto dentro il fiume. Tutte circostanze che l'autopsia aiuterà a capire, chiarendo innanzitutto se il 32enne abbia subito colpi. La comunità iraniana, intanto, si è stretta attorno agli amici e alla famiglia del ragazzo. Tiziana Ciavardini, esperta di Iran, che ha fatto da collegamento, ringrazia l'Ambasciata italiana a Tehran «per essersi attivata subito per permettere a un familiare del ragazzo di avere il visto per raggiungere Roma», visto che al papà di Behzan è scaduto il passaporto.
 

 

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