Prof all’alunna in top: «O ti copri o ti denudi». La denuncia degli studenti del Plinio Seniore

I fatti avvenuti nell’ora di storia. La frase rivolta a una diciottenne: «Non sapevo che dire, sono scappata in bagno»

Prof all’alunna in top: «O ti copri o ti denudi». La denuncia degli studenti del Plinio Seniore
Prof all’alunna in top: «O ti copri o ti denudi». La denuncia degli studenti del Plinio Seniore
di Raffaella Troili
Venerdì 28 Ottobre 2022, 23:20 - Ultimo agg. 30 Ottobre, 10:47
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«O ti copri o ti denudi tutta». La frase choc sarebbe stata pronunciata ieri mattina da un docente del liceo scientifico Plinio Seniore, di via Montebello a Castro Pretorio. Era l’ultima ora e stava interrogando, quando si è rivolto così a una studentessa di quinto che si è tolta la felpa rimanendo con un top sportivo nero che scopriva la pancia.

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«È stato molto umiliante - ricorda la ragazza, diciottenne - purtroppo non sono riuscita a rispondere, reagire, ho cercato di essere indifferente, ha spiazzato tutta la classe, nessuno ha avuto sul momento il coraggio di replicare.

Ho chiesto solo di andare in bagno e ci sono rimasta 20 minuti, ora vorrei parlarne con la coordinatrice di classe».


LE BATTUTE
Il prof di Storia avrebbe bersagliato la giovane più volte, chiamando in causa anche un altro ragazzo etichettandolo come omosessuale, dicendogli «è talmente sexy da farti cambiare sponda», riferendosi sempre alla ragazza. «Quando mi sono tolta la felpa - racconta la vittima - mi ha detto: “oggi sei troppo sexi”. Di solito fa battutine, ma mai così pesanti. Dopo tutta la classe mi ha dimostrato la sua solidarietà anzi gli studenti tutti». Infatti, dopo una breve riunione del collettivo 20 Novembre si è svolto fuori alla scuola un flash mob con cartelloni dove c’era scritto “Insegni storia non abbigliamento” e “valuta le verifiche non i corpi”. «Ma si è capito che non si tratta di un episodio isolato e che anche altri docenti fanno battute sessiste e allusioni creando disagio», spiega Enrico Dell’Amico, rappresentante d’istituto annunciando un sit-in per la prossima settimana. 
Il vice preside Stefano Capocaccia è stato avvisato solo a fatti avvenuti. Spiega in serata: «Non ne sapevo nulla fino a poco fa, è chiaro che sono avvenimenti gravi che - se verificati - non devono avvenire in una scuola. Ho subito avvertito la dirigente scolastica, che mercoledì convocherà il professore ma ascolterà anche gli studenti per capire l’effettiva consistenza dell’accaduto e prendere così eventuali provvedimenti. Insomma aprirà una istruttoria interna e dopo aver verificato come sono andati i fatti raccogliendo testimonianze, se è il caso prenderà provvedimenti. Come scuola ci dissociamo da questo tipo di eventi in modo categorico, tra l’altro abbiamo anche sollecitazioni per la carriera alias».


LE PROTESTE
Gli studenti e le studentesse del collettivo “20 Novembre” dell’istituto hanno denunciato «un clima non sicuro dentro la scuola, a causa del comportamento sessista e verbalmente violento del docente. Sono emersi altri episodi che coinvolgono anche altri docenti, in alcuni casi sono state pronunciate allusioni ammiccanti e in altri più propriamente molestie. Ciò che la scuola non ci insegna ma che sfortunatamente ci mostra è che una radice di sessismo e di omofobia permane nella nostra società, anche nei luoghi del sapere, che dovrebbero essere luoghi di apprendimento liberi da discriminazioni e sicuri per tutti e tutte». Il 18 novembre manifesteremo in tutta Italia, contro una scuola che opprime e un governo che ci vorrebbe spogliati dei nostri diritti». «Inaccettabile che episodi come questo avvengano, soprattutto dentro scuola - commenta Valeria Cigliana della Rete degli Studenti Medi di Roma Centro - serve una presa di posizione chiara della scuola riguardo l’accaduto. Il 18 novembre ci mobiliteremo anche per gli episodi come questo».

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