Ballerina esclusa dall'Accademia per «dress code sbagliato», ma il Tar la riammette

Dopo avere superato le selezioni, era stata bocciata per avere indossato una gonnellina sopra al body

Ballerina esclusa dall'Accademia per «dress code sbagliato», ma il Tar la riammette
Ballerina esclusa dall'Accademia per «dress code sbagliato», ma il Tar la riammette
di Erika Chilelli
Giovedì 15 Dicembre 2022, 00:10
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La carriera di una ballerina stroncata da un gonnellino indossato sopra il body: passa le selezioni, ma in un secondo momento l’Accademia nazionale di danza la esclude dalla graduatoria di ammissione al corso per l’ottenimento del diploma ritenendo il suo dress code non adatto. La ballerina, difesa dall’avvocato Cristina Latini, ha presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della graduatoria che la vedeva esclusa, sostenendo l’illogicità e l’imparzialità dell’amministrazione che ha istituito un dress code obbligatorio nei criteri del bando solo dopo aver terminato le prove di selezione. Il tribunale le ha dato ragione, condannando l’accademia al pagamento delle spese processuali di 1.500 euro e all’annullamento della graduatoria.

I FATTI
Una vita trascorsa nelle sale prova dell’Accademia nazionale di danza con il sogno di fare del balletto una professione.

Per 8 anni, così, la ragazza segue i corsi pre-accademici con dedizione in vista di un solo obiettivo: il diploma di I livello tecnico analitico della scuola di danza contemporanea. Quando arriva l’occasione, il 3 maggio del 2021, presenta la domanda di ammissione al diploma sperando di rientrare nei 28 posti previsti dal bando. Qualche settimana dopo arrivano i risultati e la ballerina entra in graduatoria, al diciannovesimo posto, e ha diritto all’iscrizione al corso. Una volta terminate le prove di selezione, però, l’accademia torna sui suoi passi e decide di modificare le regole del bando escludendo la studentessa dalla graduatoria. La bocciatura non è dovuta a mancate capacità tecniche della ballerina, ma ad una questione di abbigliamento: nel corso delle prove di selezione, infatti, la ragazza indossa una gonnellina sopra il classico body. Una scelta ritenuta non idonea dall’accademia poiché l’indumento, anche se leggero e di dimensioni ridotte, impedirebbe ai reclutatori di osservare a pieno i movimenti svolti durante le coreografie.

LE REGOLE
La ballerina, però, non ci sta e decide di fare ricorso al Tar sostenendo l’illogicità, l’imparzialità e la mancata trasparenza dell’amministrazione. Al momento della presentazione della domanda, il 3 maggio 2021, le regole del bando prevedono l’invio di due video in cui i candidati eseguono sequenze di movimento e improvvisazioni. Per i video di ammissione si richiede ai candidati di indossare un abbigliamento consono, un body, un pantalone aderente e di ballare a piedi nudi, ma senza alcun tipo di obbligo. La direttrice e la commissione impongono il dress code solo dopo la pubblicazione della graduatoria. Il tribunale amministrativo ha sostenuto le motivazioni della ballerina ordinando all’accademia di annullare la graduatoria che la vede esclusa dalla partecipazione al corso di diploma. Per i giudici, il bando è «una lex specialis da interpretare in termini strettamente letterali, con la conseguenza che le regole in esso contenute vincolano rigidamente l’operato dell’amministrazione – si legge nella sentenza - in forza dei principi dell’affidamento e di tutela della parità di trattamento tra i concorrenti, che sarebbero certamente pregiudicati ove si consentisse la modifica di regole già cristallizzate».

Una discriminazione che ricorda quella subita da vari atleti del mondo olimpico: dalla ginnaste alle pallavoliste. La polemica sul dress code previsto per le esibizioni è portata avanti in tutto il mondo. In Italia, però, i riflettori sono accesi sulla nazionale di ginnastica ritmica per le rivelazioni dell’ex “Farfalla”, Nina Corradini che ha confessato di aver vissuto anni di umiliazioni e aver sofferto di disturbi alimentari: «Venivamo pesate ogni giorno, in mutande e davanti a tutti, sempre dalla stessa allenatrice - ha raccontato in una recente intervista - mi ripeteva ogni giorno: “Vergognati”, “mangia di meno”».
 

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