Quando il programma Chi l'ha visto ha iniziato a raccontare le storie delle persone scomparse - correva l'anno 1989 i social, con tutta la loro forza comunicativa, non erano neanche contenuti nei libri di sociologia. Sarebbero arrivati molti anni dopo, con tutte le conseguenze annesse, positive e negative. Ora, a fare (involontariamente) concorrenza a Federica Sciarelli, salda alla guida del format televissivo dal 2004, ci sono proprio quei canali in grado di attrarre, a forza di click e link, centinaia di migliaia di persone. E dare i primi risultati. E' il caso dei viaggi nelle periferie e nei luoghi più insicuri della capitale firmati da Simone Cicalone, insieme al fighter Mattia Faraoni. Nei giorni scorsi, i due romani, ormai popolarissimi su Youtube, erano stati contatti dalla madre di Giovanni Buonomo, un ragazzo 27enne scomparso da Napoli lunedì scorso. «Era venuto a Roma, con il treno, avevamo anche fatto una videochiamata in cui mi rassicurava spiega la madre ma poi è sparito». Sparito anche dal cellulare: chiamandolo, infatti, rispondeva un ragazzo straniero, che negava di conoscere Giovanni. Da allora, e ogni giorno, la mamma ha preso il treno e ha iniziato a cercare il figlio nei dintorni della stazione. Correndo anche vari rischi: sì, perché alcuni sbandati, in più di una occasione, hanno dimostrato di non gradire le sue domande e l'hanno minacciata. Per questo, si è rivolta a Cicalone e Faroni, che, con la loro troupe al seguito, hanno parlato con molti clochard della zona, mostrando loro la foto di Giovanni. Alcuni affermavano di averlo visto intorno alla stazione: una donna, in particolare, sosteneva di averlo incrociato alla fermata dell'autobus in stato confusionale.
«Il giorno dopo la pubblicazione del video racconta Faraoni, kickboxer e attualmente campione italiano di boxe siamo stati contatti da un'infermiera del San Giovanni, che ci spiegava cosa era successo a Giovanni».
UN NUOVO APPELLO
E dopo? «La dottoressa mi ha consigliato di affidarlo ad una comunità psichiatric - racconta la madre - ma purtroppo quelle pubbliche sono tutte esaurite. Ne ho contattata una in Trentino e mi hanno chiesto 3mila euro al mese: ma come può pagarli chi, come me, guadagna 800 euro?». E così ecco il secondo appello, sempre via Youtube: chiunque conosca una struttura in grado di accogliere questa persona in difficoltà, può farsi avanti. «Siamo contenti di aver potuto risolvere questo caso spiega Faraoni quella donna era davvero in difficoltà e abbiamo fatto tutto il possibile. Anche noi ci stupiamo ancora della viralità che hanno le storie che raccontiamo sui nostri canali».