Tavolini all'aperto, pronta la proroga per i bar e i ristoranti: ma i residenti del centro storico di Roma sono contrari

Il Comune favorevole, ma il I Municipio e i residenti sono contrari

Tavolini all'aperto, pronta la proroga per i bar e i ristoranti: ma i residenti del centro storico di Roma sono contrari
Tavolini all'aperto, pronta la proroga per i bar e i ristoranti: ma i residenti del centro storico di Roma sono contrari
di Francesco Pacifico
Venerdì 23 Settembre 2022, 06:49 - Ultimo agg. 07:40
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Si attende ancora un atto del governo, ma le pressioni delle associazioni dei commercianti sembrano avere fatto breccia nella politica: nel decreto legge Aiuti Ter - passato in Consiglio dei ministri e non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale - le categorie hanno strappato un emendamento per una nuova proroga ai tavolini. Entro il 30 settembre dovevano essere rimossi quelli autorizzati durante a pandemia, adesso il termine slitterebbe fino alla fine dell'anno.
La notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo nell'amministrazione capitolina, che non aveva accolto con favore l'ultimo differimento. Mentre non nascondono il loro disappunto nel I Municipio o le associazioni dei residenti, stanchi del rumore e dell'impossibilità a trovare parcheggio. A giugno, non a caso, il sindaco Roberto Gualtieri dichiarò: «Il Parlamento, in modo secondo noi inappropriato, ha votato una proroga della maggiori occupazioni di suolo per i tavolini, rendendo inefficace gli atti che stavamo predisponendo».

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LA STRETTA MANCATA
Infatti la giunta comunale, e in estrema sintesi, aveva predisposto di fatto che nel I Municipio bar e ristoranti dovevano tornare agli spazi autorizzati prima del Covid, mentre negli altri territori gli esercenti potevano chiedere di mantenere l'allargamento, ma soltanto presentando una richiesta con il parere di un tecnico e i bollettini con le tasse pagate. In più il Comune ha anche predisposto una task force di vigili per sanzionare gli abusivi (finora è stato scoperto che l'80 per cento dei locali ha collocato in strada i tavolini senza alcun permesso).
A Roma oltre 6mila esercenti hanno chiesto più spazi durante il Covid.

Ma più del doppio avrebbe messo pedane in strada. Proprio questi numeri e la dicotomia regolamentare tra il I Municipio e gli altri territori spingerebbe gli uffici del Campidoglio a salutare con favore la possibile proroga da parte del governo. Intanto per una questione più politica: le associazioni dei commercianti hanno già bussato alla porta del Comune chiedendo aiuti per attutire gli impatti del caro energia - in alcuni casi le bollette di gas ed energia si sono più che raddoppiate - ma si sono sentite rispondere che gli enti locali hanno le armi spuntate rispetto a misure di competenza nazionale. Eppoi ci sono aspetti di natura più burocratica. Intanto la norma nazionale congela il potere delle sovrintendenze di dare parere favorevole alle Osp. E si sa che questi enti sono molto attenti nel tutelare vincoli architettonici o paesaggistici. Altro punto in questa vicenda è che al momento soltanto pochi esercenti hanno già presentato in Comune la richiesta per ottenere un'ulteriore dilazione per mantenere le pedane: c'è il timore che nei prossimi giorni - la scadenza è al 30 settembre - gli uffici del Dipartimento Commercio siano inondati di pratiche, alle quali in teoria si dovrebbe dare una risposta in tempi brevissimi. Va da sé che senza una proroga del governo scoppierebbe il caos a livello amministrativo.

 


CATALOGO DEGLI ARREDI
In Campidoglio sperano anche che questa ulteriore proroga consenti all'amministrazione di avere più tempo per gestire con meno tensioni le modifiche a delibere importanti che attendono di essere aggiornate come quella sul catalogo degli arredi o le regole per le concessioni delle licenze. Diverso l'approccio in I Municipio, dove la minisindaca Lorenza Bonaccorsi sta portando avanti una dura battaglia per riportare a livelli accettabili il decoro nei quartieri del Centro. «C'è il rischio - spiegano da questa amministrazione - di cancellare tutto il lavoro fatto in questi mesi sul versante delle sanzioni. Non c'è soltanto da rispondere alle sacrosante esigenze dei residenti, stanchi del caos: la stagione turistica della Capitale si è allungata anche in periodi un tempo morti e se non miglioriamo il grado di vivabilità Roma rischia di essere meno competitiva rispetto ad altre grandi città europee».

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