Termini, clochard stalker: 40enne picchiata davanti alla Caritas. «Calci e pugni, voleva che stessi con lui»

Arrestato un 35enne polacco già finito nei guai per violenza sessuale, resistenza e lesioni

Termini, clochard stalker: 40enne picchiata davanti alla Caritas. «Calci e pugni, voleva che stessi con lui»
Termini, clochard stalker: 40enne picchiata davanti alla Caritas. «Calci e pugni, voleva che stessi con lui»
di Marco De Risi
Sabato 18 Marzo 2023, 00:15 - Ultimo agg. 10:10
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Continua la violenza nella zona di Termini. Stavolta però la vittima è una senzatetto. Vessata, minacciata e picchiata dall’ex compagno, un clochard. Per la quarantenne la vita era diventata impossibile. L’uomo che stava insieme a lei, quasi sempre ubriaco e violento, è arrivato a picchiarla a sangue più volte. L’ultima proprio davanti all’ostello della Caritas in via Marsala. Damian Bielik polacco, 35 anni, già finito nei guai in passato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni gravi e violenza sessuale, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo per atti persecutori (stalking) e anche lesioni. I militari dopo la richiesta d’aiuto della donna hanno indagato a fondo fornendo al magistrato elementi inconfutabili che lo hanno convinto a emettere l’ordinanza di carcerazione del cittadino polacco considerato pericoloso sia dal punto di vista sociale che per un’eventuale tentativo di fuga.

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IL RACCONTO

«Più volte Damian - ha detto la vittima agli investigatori - mi ha messo le mani addosso. Non ce la faccio più a sopportarlo». La donna si era fidanzata col polacco. Sperando probabilmente di trovare un alleato per condividere e sopportare la vita sulla strada. Invece lo straniero ha cominciato a picchiarla addirittura davanti la mensa della Caritas. Sono i testimoni della violenza che hanno chiamato le forze dell’ordine.
I due clochard frequentavano la stazione Termini.

Il giorno mendicavano e poi cercavano un ostello o un rifugio di fortuna dove passare la notte. E proprio in quell’ambiente si sono mossi gli investigatori per cercare di capire la reale pericolosità dell’individuo. E proprio investigando su questo contesto sono riusciti a ricostruire quel rapporto violento fatto di botte e minacce tra il polacco e la sua compagna. Una volta l’uomo aveva anche incendiato il giaciglio dove la donna dormiva. «Io lo frequento - ha detto la vittima agli investigatori - so che non dovrei. Ma ogni volta che diventa violento io cerco di fuggire, ma vengo picchiata e ho paura».

LE AGGRESSIONI

Gli investigatori hanno appurato almeno tre pestaggi che hanno riguardato la vittima. «Ero sul marciapiede - prosegue lei -. Gli ho detto che non volevo più stare con lui. A quel punto lui mi ha preso per il collo e mi ha dato una anche una testata. Io mi trovavo sotto una coperta. Ha iniziato a darmi calci da tutte le parti. Ho avuto davvero l’impressione che mi stesse uccidendo».

La vittima ha passato più di un anno in balia del compagno violento. Poi gli investigatori sono riusciti a convincerla a fare la denuncia. I carabinieri della stazione di San Lorenzo le hanno spiegato che lei doveva decidersi, altrimenti le cose sarebbero potute diventare imprevedibili. Solo lei poteva sbloccare questa situazione. E così la donna si è convinta di denunciare. Al pronto soccorso sono stati ripescati i certificati medici in cui lei aveva detto di essere caduta, ma solo per paura. In realtà quei certificati rispecchiavano i pestaggi del compagno violento. Il magistrato dopo l’informativa degli investigatori ha deciso che il polacco doveva essere fermato. L’aggressore è stato rintracciato dai militari, arrestato e messo in carcere. La vittima ha ringraziato gli operatori quando ha saputo dell’esito delle indagini, tirando un sospiro di sollievo. La sua vita ai margini vissuta nell’ombra ha visto, almeno in questo caso, un raggio di sole.

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