Le finte nozze della Lollobrigida: chiesti 8 mesi di carcere per l'ex marito

Le finte nozze della Lollobrigida: chiesti 8 mesi di carcere per l'ex marito
di Adelaide Pierucci
Martedì 20 Settembre 2016, 09:08 - Ultimo agg. 21 Settembre, 18:33
3 Minuti di Lettura
L'ha sposata prima a sua insaputa, e poi raggirata. Non ha dubbi la procura: Francisco Javier Rigau Rafols, il bello (e ricco) accompagnatore catalano di Gina Lollobrigida, ha davvero truffato la divina per mettere le mani sul «patrimonio immenso» di lei, di una «donna sola», e padrona di immobili, gioielli, opere d'arte e diritti cinematografici e d'immagine. Ieri il pm Claudia Terracina che ha portato a processo l'imprenditore catalano con l'accusa di truffa e falso, ne ha sollecitato la condanna a otto mesi di carcere. Rigau nell'aprile del 2012 avrebbe convinto, con un inganno, la Lollobrigida a ratificare a Roma, con dichiarazione resa davanti a un notaio, il matrimonio contratto per procura il 29 novembre del 2010 in Spagna. Uno sposalizio di cui l'attrice sostiene di non aver mai saputo nulla e che al posto della sposa aveva previsto la partecipazione di una figurante, Maria Mercedes Gabilondo.

«E' vero che il matrimonio era stato annunciato alla stampa tempo prima», ha precisato il pm nella requisitoria, «ma doveva essere più che altro un'operazione di marketing perché l'attrice voleva rilanciare la propria immagine pubblica. Poi però annullò ogni progetto perché al di là di qualche foto scattata insieme, il rapporto con Rigau era solo formale. Lui era il classico accompagnatore». Per il pm però l'indagato non aveva mai avuto nessuna intenzione di mollare la preda, così si era rifatto vivo anni dopo con Gina Lollobrigida per convincerla a firmate una procura a procedere contro il suo ex avvocato in Spagna, responsabile del gossip sulle nozze saltate all'ultimo momento. Ed è quel momento del raggiro.

IL RAGGIRO
L'oggetto della ratifica in realtà però era quello del falso matrimonio. «Quell'atto» ha concluso il pm «è la prova oggettiva che la signora Lollobrigida non sapesse di essere sposata. Se ci fosse stata una sua precisa volontà, tutta l'attività di contraffazione ideata da Rigau non avrebbe avuto senso, sarebbe stata inutile e irrazionale». Ieri, l'attrice (assistita dall'avvocato Fabrizio Siggia) non ha partecipato all'udienza. Il giorno che è stata convocata dal giudice Paola Roja, presidente del collegio che deciderà sul caso, la Lollobrigida, ormai novantenne, con una pelliccia viola raso terra e gli stivali col tacco, non aveva tentennato ad accusare il suo falso sposo. «Ma chi l'avrebbe sposato», ha detto in aula, «ecco perché ha pensato al raggiro. E' vero una volta siano stati a un passo dall'altare, avevo pensato di sposarlo in pompa magna a New York, era il 2006, ma poi ci ho ripensato. L'ho chiamato e gliel'ho detto. Il giorno dopo la stampa spagnola ha battuto la notizia che il matrimonio era saltato, per decisione sua. Allora ho cominciato a capire chi fosse. Fu una cosa sgradevole. Quel giorno tagliai tutti i rapporti, giusto quelli di cortesia, scoprendo anni dopo da notizie su internet di averlo sposato in Spagna nel 2010. Andai subito dai carabinieri«. Francisco Javier Rigau Rafols, trentacinque anni più giovane della sua amata, si è sempre difeso con una battuta: «Sono più ricco di lei. Non avrei avuto neanche il motivo di arrivare a tanto». La sentenza a novembre.