Cranio Randagio, la rabbia degli amici: «Con lui quella sera solo codardi»

Cranio Randagio
Cranio Randagio
Mercoledì 16 Novembre 2016, 18:12 - Ultimo agg. 18 Novembre, 12:53
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«Facciamo chiarezza: Vitto non era un tossicodipendente, era uno come noi, era il fratello di uno di noi e quella mattina con lui non c'erano amici, c'erano solo codardi». Sono le dure parole che gli amici di Cranio Randagio, il rapper morto la notte tra sabato e domenica, affidano ai social network per ricordare Vittorio Andrei. 
 

 

«Noi, se Vittorio Andrei ci fosse morto davanti avremmo subito chiamato Mamma Carlotta», scrivono rimarcando il buco di un'ora da quando il cantante ha accusato il malore a quando sono stati chiamati i soccorsi. «Quando Vitto si è accasciato a terra alle 14 circa, l'ambulanza è stata chiamata solo alle 15:05 e a Mamma Carlotta che chiamava e chiamava nessuno ha mai risposto, né prima né dopo - scrivono -. Forse nessuno avrebbe potuto salvarlo, ma in quell'ora dalle 14 alle 15:05 nessun amico avrebbe messo il profumo e pulito la casa, nessuno amico avrebbe mai detto alla polizia "Noi fumavamo solo erba, Vitto invece faceva uso di metanfetamine"».

«Se in quella casa maledetta ci fosse stato un solo amico di Vitto - conclude la lettera - quello non avrebbe esitato a dare l'opportunità a Mamma Carlotta di fare l'impossibile, perché un amico di Vitto sa che Mamma Carlotta con i suoi figli ha già fatto l'impossibile».

La camera ardente di Cranio Randagio si terrà venerdì presso la camera mortuaria dell'ospedale Gemelli di Roma, dalle 11 alle 17. Ad annunciarlo è la madre di Vittorio Andrei, in una lettera che gli amici del ragazzo hanno pubblicato sui social network. «Chi volesse salutare Vittorio - scrive - lo potrà fare presso la camera mortuaria dell'Ospedale Gemelli di Roma. I funerali si svolgeranno in data da destinarsi in forma strettamente privata. Vi preghiamo di rispettare questa volontà».

La madre del giovane, che si firma «Mamma Randagia» ha voluto anche ringraziare «tutti coloro che da ogni parte e in ogni forma stanno raggiungendo il mio cuore e quello dei miei figli Vittorio, Sergio e Giovanni». «Per amore di Vittorio e di tutti coloro che lo amano - conclude la lettera - vi promettiamo che ci sarà presto occasione di ritrovarci tutti in una "grande festa con tanto casino" in suo onore, come lui avrebbe desiderato».

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