Kitesurfer risucchiato e ferito da elicottero militare a Ladispoli, Malta: «Non è nostro», interrogati decine di piloti

Kitesurfer risucchiato e ferito da elicottero militare a Ladispoli, Malta: «Non è nostro», interrogati decine di piloti
di Emanuele Rossi
Mercoledì 10 Ottobre 2018, 09:18 - Ultimo agg. 18:03
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«Non è stato un nostro velivolo a provocare l'incidente al kitesurfer a Ladispoli». Vanessa Frazier, ambasciatore di Malta a Roma, smentisce nero su bianco una delle ipotesi avanzate dopo il gravissimo incidente al romano Alessandro Ognibene, 50 anni, risucchiato dal turbine causato da un elicottero militare poco dopo le 15 di mercoledì scorso sulla spiaggia di Torre Flaviaa a Ladispoli. L'uomo, sollevato e quindi scaraventato a terra, ha rischiato di morire ed è stato ricoverato in codice rosso al Gemelli.

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«Il nostro elicottero Aw 139 stava partecipando all'esercitazione internazionale interforze, ma non ha causato alcun incidente», tiene a ribadire la Frazier.

E allora quale elicottero ha aspirato nel vortice delle pale il kitesurfer? Che cosa hanno risposto decine di piloti militari interrogati a poche ore da un incidente senza precedenti nel mondo?

Scartata fin dall'inizio l'ipotesi di un mezzo dell'aeronautica militare e ora anche di Malta, il campo si restringe mentre proseguono le indagini della procura ordinaria, affidate alla Capitaneria di porto di Ladispoli e Civitavecchia, della procura militare e del Comando della Nato, subito informato della vicenda. In azione, in quei giorni, anche velivoli dell'esercito e della marina italiana.
 

 


Nessuno elicottero ha poi stazionato (volando in circolo o in hovering, ovvero fermo nel cielo) sulla verticale della spiaggia subito dopo l'incidente per accertarsi di quanto accaduto. E dal ministero della Difesa, fino ad oggi, nessuna nota.

La guardia costiera ha intanto sentito i testimoni quel giorno in spiaggia a Torre Flavia. A cominciare da un vigilantes rimasto lievemente ferito. Ma anche di persone presenti nell'immediatezza dei fatti. «Ho visto l'uomo ferito a terra e in cielo due elicotteri, uno grigio e uno nero, quello con due grandi eliche», dice Santino Esigibili, ex proprietario di un camping a Torre Flavia.

Alle manovre internazioni e interforze hanno preso parte anche elicotteri da trasporto birotore Chinook dell'esercito oltre a, più al largo e a quote assai maggiori, jet Eurofighter e all'aereo cisterna di Pratica di Mare.

La spiaggia di Torre Flavia, mercoledì scorso, era compresa nel corridoio di rientro degli elicotteri alla storica base di Furbara: quel tratto di arenile veniva così sorvolato ad appena 60/70 metri di altezza. E la vela del kitesurfer, alzata e "gonfiata" dall'ignaro Ognibene sulla battigia prima di entrare in acqua, è salita in verticale fino a 25 metri: terribile, a quel punto, l'effetto, del risucchio.

Tutti i piloti di elicotteri atterrati quel pomeriggio alla base di Furbara sono stati subito sentiti dalle autorità militari e la libera uscita che doveva scattare alle 17 è slittata alle 21. Nessuno di loro ha detto di essersi accorto del kitesurfer.
 

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