Marco Stabile, assolto l'ex tronista di “Uomini e Donne”: nessuna prova che violentò una fan

Marco Stabile, assolto l'ex tronista di “Uomini e Donne”: nessuna prova che violentò una fan
di Adelaide Pierucci
Sabato 6 Giugno 2015, 06:08 - Ultimo agg. 8 Giugno, 15:16
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All'apertura dell'indagine si era sbottonato dicendo: «Vedrete, si chiuderà tutto con una bolla di sapone». E così è stato. Marco Stabile (nella foto), 27 anni, ex tronista di “Uomini e donne”, format tv di Maria De Filippi, ora personal trainer, ieri è scampato a una condanna per violenza sessuale aggravata su una fan sedicenne conosciuta in un provino. Il Tribunale di Roma, su richiesta del pm Francesco Scavo, lo ha assolto dall'accusa, anche se con la formula dubitativa.

«Un incubo chiuso», si è sfogato in aula il siciliano con il suo avvocato. Ha quindi prevalso il dubbio su cosa sia davvero successo quella sera del luglio 2011. Per la difesa fu un normale appuntamento tra ragazzi: Stabile, il suo amico manager Giuseppe Balestrieri, una 16enne e una 19enne che alla prima uscita avevano concluso la serata facendo sesso.
Una ricostruzione opposta a quella delle vittime, due amiche che hanno sostenuto di essere state abusate perché ubriache e non coscienti.
Il bello di "Uomini e donne", dopo quella nottata brava a Roma era passato dal trono tv, circondato da corteggiatrici, a un'aula di giustizia. Stabile in un salottino e Balestreri nel bagno avrebbero abusato in un ufficio di via Cola di Rienzo delle due ragazze: il tronista della minorenne, di professione modella, l'altro dell'amica. Le due ragazze, che si aspettavano un appuntamento emozionante con un volto noto tv, erano invece finite in trappola, sosteneva l'accusa. Dopo ripetuti aperitivi a base di red bull e vodka in diversi bar del centro, già in stato confusionale, erano state invitate nell'ufficio di Balestreri.
Il pm, per quanto riguarda la posizione di Stabile, aveva specificato che l'indagato «dopo aver fatto sì che la giovane assumesse nel corso della serata, con differenze modalità e in differenti locali, sostanze alcoliche l'ha poi indotta, nonostante il dissenso da lei ripetutamente manifestato, a compiere e subire atti sessuali». Un'accusa ieri in parte rettificata: «Le ragazze sono attendibili. Ma non è certo che gli indagati fossero consapevoli dello stato delle giovani». Gli avvocati Teresa Manente e Rossella Benedetti, che assistono le ragazze, pensano all'appello: «Hanno detto la verità, meritano giustizia».