Giubileo, Marino: «La sfida per Roma: siamo pronti a partire»

Giubileo, Marino: «La sfida per Roma: siamo pronti a partire»
di Favio Rossi
Sabato 14 Marzo 2015, 06:20 - Ultimo agg. 15 Marzo, 09:48
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Qualche decina di milioni di pellegrini attesi in dodici mesi, senza considerare i semplici turisti che saranno trascinati dal Giubileo. Roma si prepara a un evento che rappresenta una grande opportunità. Ma anche un impegno molto duro, soprattutto in un periodo di risorse limitate, che metterà alla prova una macchina organizzativa tutta da testare su un evento che sarà spalmato lungo un anno.

Sindaco Marino, non è spaventato dalle tante incognite che si trova di fronte?

«Per la città è una sfida straordinaria, che in piccolo è stata affrontata nel 2014, quando abbiamo gestito l'arrivo di un milione e mezzo di persone, per la canonizzazione dei due Papi. È chiaro che ci troviamo di fronte a un evento che si prolunga per quasi un anno, quindi con modalità e ritmi diversi: ma in questo momento ho una squadra di governo assolutamente all'altezza della grande sfida».

Non teme che il suo staff e la sua giunta non siano sufficienti per un impegno del genere?

«Immediatamente dopo l'annuncio del Santo Padre ho parlato con Graziano Delrio, che mi ha assicurato il pieno sostegno del Governo. In fondo una cabina di regia con Palazzo Chigi e con la Regione l'abbiamo già. Bisognerà allargarla anche al Vaticano».

Affronta questo evento in tempi di vacche magre, con 310 milioni di tagli al bilancio.

Dove prenderete i soldi necessari?

«Rispetto allo scorso anno, con il Governo abbiamo avuto l'intuizione di inserire nella legge di stabilità una somma garantita a Roma per il suo ruolo di Capitale della Repubblica».

Si tratta dei cosiddetti extra-costi, fissati a quota 110 milioni annui. Ma il Giubileo potrebbe costarne anche 400.

«Non ho ancora parlato dell'argomento con il Santo Padre, ma la mia sensazione è che il Papa stesso vorrà per questo evento un'organizzazione che miri alla semplicità delle cose, dei gesti e dei mezzi».

Anche a voler puntare su un'organizzazione low cost, però, la città necessita quantomeno di un piano di manutenzione straordinaria, per rompere l'assedio di buche e degrado. Come farete?

«Su questo punto stavamo già ragionando da mesi, nella preparazione del piano triennale di investimenti, e con il ministero dell'Economia abbiamo trovato gli strumenti adatti».

Quali strumenti? Vi daranno altri soldi?

«Il Governo ci ha promesso un allentamento dei vincoli del patto di stabilità degli enti locali, che ci permetta di poter investire risorse che già abbiamo a disposizione, ma che sono bloccate dal patto».

Dovrete chiedere aiuto a tutto il personale del Campidoglio. A partire dai vigili urbani con i quali, tra riforma del salario accessorio e assenze di massa a Capodanno, state vivendo mesi di rapporti difficili. Può essere un problema?

«Sono certo che tutti gli attori impegnati nell'organizzazione di un evento così importante saranno spronati a dare il proprio contributo al meglio. A partire dalla polizia locale e dagli addetti ai trasporti e allo smaltimento dei rifiuti».

Prima della partita di calcio Roma-Feyenoord poche centinaia di teppisti hanno seminato il panico nel centro della città. È lecito temere per la sicurezza di questo grande evento, visto anche il delicato clima internazionale?

«Onestamente, anche a causa di quegli episodi di violenza e del danneggiamento della Barcaccia, nelle ultime settimane ho avvertito un grande supporto da parte del ministero dell'Interno su tutti i temi legati alla sicurezza. Sono certo che anche questo aspetto sarà gestito al meglio».

Si aspetta un ritorno positivo per l'economia cittadina, in un periodo di grande difficoltà?

«Per me, come credente, è importante soprattutto l'aspetto spirituale di questo evento. Ma ci sarà sicuramente una notevole crescita del Pil, e Roma tornerà a essere la locomotiva dell'economia italiana».