Roma, autista Atac in malattia canta nei pub, la Cassazione annulla l'assoluzione del “Califfo”

Roma, autista Atac in malattia canta nei pub, la Cassazione annulla l'assoluzione del “Califfo”
Mercoledì 9 Maggio 2018, 18:39
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Diceva di essere malato e, per dimostrarlo, spediva il certificato medico all'azienda. In realtà, di sera si scatenava nei pub e nei locali notturni, dove sul palco infiammava la folla cantando le hit di Franco Califano. Le accuse nei confonti di Ezio Capri, il "Califfo" autista dell'Atac con la passione per il canto, cerano cadute in udienza preliminare. Ma la Cassazione ha ribaltato la decisione del gup, annullando il proscioglimento dall'accusa di truffa aggravata. I supremi giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura di Roma e dall'Atac contro il non luogo a procedere pronunciato dal giudice il 10 gennaio dello scorso anno. Nel ricorso, il pm ha sostenuto che era stato fatto un «uso strumentale della documentazione sanitaria».

Ora, gli atti tornano al Tribunale. È la seconda volta che la Cassazione si occupa di questa vicenda: aveva già annullato una precedente archiviazione. Le serate canore dell'autista-cantante si sono svolte in cinque date tra il 2013 e il 2014. Atac sostiene di aver subito un danno per 785 euro, avendo retribuito il dipendente per i periodi di malattia.

Nel motivare il proscioglimento, il gup aveva scritto che «l'attività canora è compatibile con la malattia». Capri era stato sorpreso dalla Finanza mentre cantava in un locale di Zagarolo, nei giorni in cui aveva detto di essere malato. Gli investigatori avevano poi scoperto che anche in altre occasioni l'autista si sarebbe comportato nello stesso modo, in particolare in coincidenza del sabato sera o di giorni festivi. Così Capri, era finito sul registro degli indagati con l'accusa di truffa. «Nessuno ha contestato la falsità dei certificati medici - aveva scritto il gup nelle motivazioni - e la partecipazione all'evento canoro è perfettamente compatibile con la malattia. È noto infatti che il dipendente in malattia, al di là di specifici orari (mattutini) in cui è tenuto a trovarsi all'interno del domicilio per eventuali controlli da parte dell'autorità sanitaria (eventualmente inviata dal datore di lavoro), è libero di allontanarsi dall'abitazione e di svolgere qualunque attività».

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