Roma, altra donna investita sulle strisce da un pulmino di turisti

Roma, altra donna investita sulle strisce da un pulmino di turisti
Sabato 13 Ottobre 2018, 11:34 - Ultimo agg. 20:26
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Ormai è strage di pedoni a Roma. Questa mattina l'ennesimo investimento. Una donna di circa 75 anni è stata investita sulle strisce questa mattina da un pulmino turistico con targa spagnola tra via Merulana e largo Brancaccio. Sul posto i vigili urbani e il 118. I soccorsi dopo i primi controlli hanno trasportato l’anziana al vicino ospedale San Giovanni. 

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È un susseguirsi di incidenti nella capitale. Domenica scorsa sul lungotevere Aventino un uomo di 72 anni, inglese e residente a Roma, è stato travolto e ucciso sulla corsia preferenziale da un suv. Era con una donna italiana di 50 anni, insegnanti tutti e due, il fuoristrada è andato addosso anche a lei. La donna è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale San Giovanni. Il giorno prima (il 6 ottobre) in via Cavour era toccato al viceprefetto Giorgio De Francesco di 54 anni: investito da un bus turistico mentre con la moglie attraversava la strada sulle strisce pedonali. Il presidente della prima sezione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale del ministero dell’Interno è morto sul colpo, sotto gli occhi della compagna di una vita. Solo qualche mese fa, il 19 luglio, una studentessa di 22 anni, Caterina Pangrazi, su corso Vittorio Emanuele era stata anche lei uccisa da un torpedone. E cresce l’allarme per le strade killer di Roma, pericolosissime per chi va a piedi, sempre più ostaggio di mezzi turistici e grosse auto che l’attraversano a tutta velocità. Oggi è toccato a una donna di 75 anni, e sempre sulle strisce, investita in pieno un minivan turistico.
 

Velocità e distrazione sono i due comportamenti che causano la maggior parte degli incidenti nella Capitale. Secondo i dati della polizia locale, la velocità è alla base del 64,1 per cento degli scontri, la distrazione del 12 per cento. La strada romana più pericolosa di tutte, per automobilisti e motociclisti, resta via Cristoforo Colombo: un’arteria sulla quale, a causa delle buche e delle radici degli alberi che affioravano sull’asfalto, il Campidoglio aveva imposto il limite di velocità a 30 chilometri orari. Ma in generale è sulle consolari che si registra il numero più alto di incidenti dovuti a voragini aperte sul fondo stradale e alberi pericolanti, secondo il report della polizia locale. Dalla Casilina alla Cassia, sono le strade di scorrimento radiali della Capitale (quelle che vanno dal centro alla periferia) le più a rischio: e i risarcimenti per i danni causati alle vetture ne sono la diretta e immediata conseguenza. Le zone con me maggiori insidie sono, infatti, quelle attraversate dalle arterie abitualmente più dissestate. Ma anche il centro sta diventando off-limits per i pedoni.

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