Roma, lo "sbendaggio" della mummia: spettacolo hi-tech ad Ostia Antica con l'egittologo Christian Greco

Roma, lo "sbendaggio" della mummia: spettacolo hi-tech ad Ostia Antica con l'egittologo Christian Greco
di Laura Larcan
Lunedì 1 Ottobre 2018, 16:29
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Lo sbendaggio della mummia di Kha, architetto e alto funzionario del faraone Amenophi II vissuto nel XIV sec. a. C. Uno spettacolo singolare, riprodotto attraverso la tecnologia. Lo offre il parco archeologico di Ostia Antica che ospita, l'11 ottobre, l’egittologo Christian Greco, classe 1975, già docente del corso di "archeologia funeraria egizia e archeologia della Nubia e del Sudan" all’università di Leida, e dal 2014 direttore del Museo Egizio di Torino.

Il famoso studioso terrà una conferenza ad Ostia Antica dedicata alla “Biografia degli oggetti nel dialogo fra scienza e egittologia”, un appuntamento del ciclo di conversazioni di archeologia pubblica e di legalità organizzato da Mariarosaria Barbera, direttore del parco archeologico di Ostia Antica.

«Protagonista del pomeriggio ostiense e del nuovo progetto per il Museo Egizio sarà l’archeometria, un complesso di analisi fisiche, chimiche e biologiche che restituiscono agli archeologi informazioni dettagliate sui materiali antichi», rivela Christian Greco, che a Ostia Antica esibirà in anteprima una versione virtuale della più celebre mummia conservata nel Museo Egizio.

Per la prima volta, dalla scoperta di Ernesto Schiaparelli nel 1906, si potrà scrutare lo sbendaggio dell’architetto Kha:
«con l’aiuto di una serie di tomografie assiali riusciamo a inoltrarci nella sepoltura e ad osservare in dettaglio i resti dell’alto funzionario del faraone Amenophi II (XIV sec.
a. C.), una visione integrale e spettacolare che, rimuovendo una benda dopo l'altra, svelerà il contenuto dell'unica tomba intatta conservata fuori dall’Egitto
».

«A Ostia Antica mi interessa ribadire un concetto basilare - sottolinea Greco - che la ricerca è la conditio sine qua non per prendersi cura del patrimonio culturale, cioè farne oggetto di tutela e farlo conoscere. Solo il patrimonio conosciuto può essere conservato; e comunicare i risultati degli studi al pubblico rientra fra i doveri di un museo. Per questo sottoponiamo i materiali rinvenuti nella tomba di Kha ad analisi tramite attivazione neutronica per determinarne il contenuto organolettico e lavoriamo con il Politecnico di Milano per restituire al pubblico le immagini degli scavi in Egitto».

E' indispensabile confermare la prenotazione inviando un messaggio a pa-oant.comunicazione@beniculturali.it
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