Roma, maestra morta, il dolore della Garbatella: «Era unica, Maria Pia ci mancherà»

Roma, maestra morta, il dolore della Garbatella: «Era unica, Maria Pia ci mancherà»
di Valeria Arnaldi
Giovedì 29 Dicembre 2016, 09:52 - Ultimo agg. 17:21
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«Era bravissima», «un'insegnante fantastica», «un'ottima persona». Sono parole d'affetto miste a sgomento quelle usate dai genitori degli alunni della scuola Cesare Battisti, alla Garbatella, per commentare la scomparsa di Maria Pia De Nigris, maestra cinquantanovenne, morta lunedì scorso per una meningite. Dopo ore di paura per la salute dei bambini ed eventuali possibili rischi di contagio, e soprattutto dopo decine e decine di profilassi avviate, nella mattinata di ieri, la Regione Lazio ha rassicurato le famiglie: effettuati gli esami al Policlinico Gemelli, è emerso che non si è trattato di «meningite meningococcica, ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli», quindi, «senza alcun rischio di trasmissione diretta da persona a persona».

IL VUOTO
Così, i genitori, i colleghi e le tante persone vicine alla maestra e alla scuola sono tornati a concentrarsi sulla perdita e sul quel vuoto che la scomparsa della De Nigris, dopo trent'anni di insegnamento, ha lasciato nell'istituto. Parole e voci sono differenti ma il ritratto che emerge dai racconti di quanti l'hanno conosciuta è quello di una donna profondamente dedita alla professione, «sempre pronta a occuparsi della sua classe ma pure di quelle degli altri, spesso oltre il proprio orario». Fino agli ultimi giorni. «Non erano rare le occasioni nelle quali si prestava a fare supplenze - dice la mamma di uno dei ragazzi - o si occupava di quanti non seguivano l'ora di religione». «Sapeva come far appassionare i piccoli alla matematica», aggiunge un papà. Dopo un'assenza per malattia, l'insegnante era tornata in classe il 20 dicembre e aveva fatto lezione, senza problemi o malesseri, fino alla chiusura della scuola per le festività natalizie.

LA DIRIGENTE
«Era una maestra bravissima - dice Marina Campitelli, dirigente scolastica dell'istituto - Una donna molto riservata, tutto avrebbe voluto tranne questo clamore. L'avevo vista l'ultima volta il 21 dicembre e stava bene». Poi, l'indicazione per le famiglie: l'insegnante «ha prestato servizio i giorni 20, 21 e 22 dicembre soltanto nelle sue classi e non ha svolto supplenze altrove». Una precisazione doverosa, visto che pochi giorni dopo, a Natale, la maestra è stata ricoverata. Poi, il decesso. Improvviso. E, conseguentemente, il panico. Immediatamente è scattata la profilassi per i parenti della donna e i giovanissimi studenti. Quelli della sua classe, ma pure altri nella scuola, che con lei potevano essere venuti in contatto. E perfino ora che l'allarme è rientrato la paura rimane. «È evidente che siamo tutti ancora spaventati, basta leggere i messaggi che corrono nelle nostre chat per capire come sia difficile stare tranquilli», racconta la madre di uno studente. La tristezza si mescola a dubbi e timori. Intanto, i bambini della sua classe sono stati tutti sottoposti a profilassi contro la meningite. E, assicurano i rappresentanti del consiglio di istituto, tutti gli spostamenti della donna tra le aule sono stati ricostruiti.

Se in molti si dicono più che soddisfatti per la rapidità delle informazioni avute dalla scuola, non manca comunque qualche protesta per un allarme ritenuto «poco ponderato». «Non siamo medici - afferma la Campitelli - per le indicazioni che ci danno, direi che le famiglie possono stare più tranquille. Abbiamo agito come ci è stato chiesto e come era giusto fare». «Bene risposta istituzioni, profilassi e sistemi di prevenzione e controllo», scrive in un tweet il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. E sotto i riflettori, torna il tema dei vaccini. «Forse - commenta un'altra mamma - sarebbe meglio se ci vaccinassimo tutti». I funerali si terranno oggi alle 11 nella chiesa di San Francesco Saverio, accanto alla scuola, alla Garbatella. Saranno in molti, dell'istituto e pure del quartiere, dove la donna abitava, a stringersi al marito e al figlio ventisettenne per darle l'ultimo saluto.

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