Le macchie lasciate dai piccioni erano ovunque: per terra, sulle pareti, sulle colonne che sorreggono l’architrave dell’aula, invasa per tutta la mattinata da un nugolo di pennuti.
Contagiati dal fetore, alcuni residenti sono entrati nella struttura per assistere coi loro occhi allo scempio: «E’ una vergogna - sbotta una dottoressa – non si finisce mai di toccare il fondo, lo storico complesso ospedaliero a Monteverde, oltre a essere stato spogliato, è stato dimenticato». Il nosocomio è stato dismesso dal proprietario, la Regione Lazio. Una lenta agonia, iniziata nel 2008 - con medici, sanitari e macchinari traslocati in altre strutture - e durata sette lunghi anni. Oggi, dell'ospedaliero nato per curare i malati di tubercolosi resta soltanto il ricordo. Il degrado affonda in ogni angolo. Infissi devastati, vetri sventrati, materassi trasformati in alcove. Di notte si popola di barboni e qualche squillo.