Pestato da una baby gang che gli ruba felpa e scarpe nel centro commerciale sulla Laurentina

Quindicenne inseguito e preso a calci. Gli aggressori lo hanno poi costretto a consegnare le calzature da 600 euro

Pestato da una baby gang che gli ruba felpa e scarpe nel centro commerciale sulla Laurentina
Pestato da una baby gang che gli ruba felpa e scarpe nel centro commerciale sulla Laurentina
di Alessia Marani
Venerdì 7 Ottobre 2022, 22:34 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 14:20
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Le incursioni delle baby gang non si fermano. Anzi. Ieri il “branco” ha teso l’agguato a un quindicenne all’interno di un centro commerciale sulla Laurentina. Almeno in cinque lo hanno prima intercettato all’esterno, poi l’hanno seguito, una volta sulle scale mobili lo hanno fatto cadere e preso a calci per strappargli di dosso una felpa e sfilargli dai piedi un paio di scarpe griffate da 600 euro. Ma questa volta alla banda è andata proprio male, perché non solo la scena non è passata inosservata alla vigilanza interna che è subito intervenuta e ha dato l’allarme al 112, ma i carabinieri che erano già in zona sono piombati all’istante individuando e fermando cinque ragazzini, tutti tra i 14 e i 17 anni. 

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Mentre la vittima, il quindicenne, dolorante e sotto choc, è stato prima assistito dal personale dello shopping center e quindi medicato sul posto dai sanitari.

In lacrime ha riabbracciato i genitori e ha raccontato: «Quelli lì mi minacciavano, erano sopra di me e ho avuto una grande paura». La gang, anche in questo caso, sarebbe stata composta da “pischelli” romani e altri di origine straniera, maghrebini e dell’Est europeo. Hanno agito spavaldi, come a segnare il loro territorio, e di mattina, intorno alle 10,30, in un luogo per niente isolato o al buio. Portati in caserma, per i cinque è scattato l’arresto. 

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SANTI PIETRO E PAOLO

Ieri il piazzale dei Santi Pietro e Paolo all’Eur, lo “Spep” come abbreviato nelle chat della “banda 18”, era semideserto. La gang era una delle protagoniste della maxi-rissa di fine 2020 al Pincio, nonché fautrice del pestaggio di un ragazzino in piazzale Ostiense avvenuto nel maggio del 2021. Una sedicenne per colpa loro aveva tentato persino il suicidio: tradita dalle amiche a cui aveva mandato degli scatti osè per sentirsi accettata, queste avevano fatto girare le foto tra i Diciotto e lei finì nel tritacarne di insulti “sparati” via chat. Qui all’Eur c’era il loro quartier generale, ma sulla scalinata dell’imponente basilica, dopo essere finiti nel mirino della Procura minorili, quei “bravi ragazzi” non si sarebbero più visti. «Se i Diciotto ancora girano - dice un ragazzino di sedici anni seduto sul muretto che affaccia su viale Egeo - saranno ormai dei criminali». Un’altra ragazzina bionda ricorda: «Erano tantissimi, quasi cento ed erano quasi tutti maschi, ci facevano paura, guai a incontrarli». Prima che si ritrovassero sulla scalinata dell’imponente basilica tra i ragazzini ancora più piccoli viaggiava veloce il tam tam: «Ce stanno i Diciotto, levate le minicar che squarciano le gomme». Eppure le gang girano ancora. I posti di ritrovo sono altri. Il fenomeno, mutevole, si è riadattato al post Covid. Sempre meno parchi e spazi aperti, le orde di ragazzini puntano ai centri commerciali. Scendono dai Ponti del Laurentino, confluiscono dalle altre periferie, sciamano attraverso la metropolitana B per incontrarsi e scontrarsi con altri gruppi, nel frattempo alcuni di loro si atteggiano a teppisti, altri sono a caccia di prede a cui portare via telefonini, scarpe, catenine e giubbetti. «Domani saranno tutti nei dintorni di Euroma2», avvisa una ragazzina dell’Eur. Certo, non tutti sono banditi. Intanto, però, ieri in cinque sono stati arrestati al Maximo.

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