Occhi puntati sulla mostra di Raoul Dufy a Roma

Il pittore francese torna dopo 40 anni nella Capitale in tutt'altro tempo: quello dell'attacco all'arte

Occhi puntati sulla mostra di Raoul Dufy a Roma
Occhi puntati sulla mostra di Raoul Dufy a Roma
Alessandro Rosidi Alessandro Rosi
Mercoledì 2 Novembre 2022, 06:46
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Occhi puntati dai visitatori sui quadri, e dalla sorveglianza verso gli spettatori. Per la mostra su Raoul Dufy al Palazzo Cipolla di Roma l’attenzione è massima. Van Gogh, Vermeer, Monet sono stati già colpiti dagli attivisti: e ora anche le tele dell’artista francese sono a rischio. Così, durante il percorso espositivo, si viene accompagnati da una presenza costante (e rassicurante) degli agenti in divisa. “Scortati” attraverso le varie fasi della sua vita: partendo dalla sua passione per la musica fino ad arrivare ai suoi viaggi in Italia. Sempre abbagliati da quella gioia di dipingere che brilla nella luminosità dei colori utilizzati.

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Un’attesa lunga 40 anni

Si sono dovuti attendere oltre 40 anni per rivedere Dufy a Roma. Era infatti dal lontano 1984 che le opere dell’artista francese non si vedevano nella Capitale. Quando a Villa Medici furono ospitati i suoi quadri. Ora, grazie alla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale (e alla realizzazione di Poema S.p.A.

con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia), è di nuovo qui. In tutto sono 160 le opere in mostra, che partono dalla fine dell'Ottocento a arrivano alla prima metà del secolo scorso: il periodo in cui il pittore nato a Le Havre è vissuto.

Mare e musica culla della giovinezza

Con questa mostra si entra negli ippodromi disegnati da Dufy per scommettere sulle corse dei cavalli, si va in spiaggia per ammirare i costumi delle bagnanti, e poi si accede alle sale da concerto per divertirsi e svagarsi un po’. «Il mare e la musica, ecco cosa mi ha cullato in giovinezza». Nato in una famiglia di musicisti, e grande appassionato di musica, l'artista francese suona atmosfere cariche di vitalità con pennellate indefinite. A tracciare il disegno è l'occhio di chi guarda, non la mano di chi dipinge. Che guida solo, attraverso un'esplosione di colori, verso un mondo senza confini. 

Il dipinto più grande del mondo

«Ha realizzato il dipinto più grande del mondo», recita il video introduttivo dell’esposizione al Palazzo Cipolla. Lungo oltre 60 metri, e alto 10, il murale è stato commissionato a Dufy per il Padiglione francese dell'Esposizione Universale del 1937 a Parigi. È immenso. E nella mostra a Roma se ne può ammirare una replica in scala 1:10 (oltre ai disegni preparatori del progetto mai esposti prima d'ora). Composto da 250 pannelli, si chiama La Fata Elettricità ed è stato realizzato in soli 11 mesi. Nell'opera si celebra l'invenzione della corrente elettrica e gli effetti della scoperta sulla vita quotidiana e sul progresso dell'umanità. Che ora è alle prese con una pandemia, una guerra e una crisi climatica.

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