Torino, Firenze, Milano, Brindisi; da nord a sud sono partiti giovani con “strumenti in spalla” alla volta di Roma, per un pellegrinaggio artistico mirato: vincere il contest “Spritz Factor” giunto alla sua seconda edizione svoltasi al Teatro Centrale al termine di venticinque date in sei mesi. Numeri che confermano l’interesse a tutti quei musicisti in erba, oltre sessanta tra band e cantautori, di cui solo sei hanno tagliato il traguardo della finale sul palco di Via Celsa, oggi gestito tra gli altri da The Lira.
Una girandola di concorrenti che si è data battaglia da prima sullo stage sanlorenzino del Conteiner, per poi ritrovarsi in una finale a sei nel cuore della capitale. Una parabola performante partita ad ottobre 2022 e chiusasi ad aprile 2023, sotto le orecchie attente e ben più esperte di artisti come ‘Ugo Borghetti’ e ‘Asp126’, esibitisi da special guest della serata. I due sono entrambi parte della crew romana di rapper e trapper “126”, nota come ‘Love Gang’, il cui nome numerico è ispirato dalla scalinata di Via Dandolo. Primi in vetta la colorata band ‘Come Rane in Alaska’, seguiti dai secondi ‘Cosmonauti Borghesi’ e ‘Mufasa e Le Abat-Jour’ al terzo. Sestina chiusa da ‘Nulla da Dichiarare’, ‘The Good Laife’ e ‘Giusèpandolfi’ per un evento creato da giovani per i giovani talenti, il cui palco è destinato ad accrescere la sua importanza.
Giuria d'artisti e operatori, da Tiziano dei Cugini di Campagna al producer Emanuele Scarparo di Forward Studios, che scherza con la cantante-giurata Simona Farris e il discografico Francesco Maiorano. E poi gli speaker Riccardo Zianna e Leonardo Sinibaldi, seguiti dai giovani radiofonici Rocco Foggia e Alessandra Cassisi e gli attori Giorgia Fiori e Andrea Venditti, poi Daniele Fasanella di Indiepanchine e Francesco Caroselli di Sony e manager di Mezzosangue, che applaudono l'open act di Claudio Caruso che ha accolto le voci di Marla di XFactor, Querva, Le Larve e Ashes. In serata Alex Polidori, voce di Spiderman, virale in rete con i video di doppiaggio. Tanti i premi dalla possibilità di produrre brani a blasonate aperture di palco. In giuria anche il tatuatore Gabriele Anakin – il cui inchiostro ha marchiato Damiano dei Måneskin, Tananai, Gué Pequeno – e che, al termine della serata si è goduto il djset di DJ Gengis.
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